Non esistono dati certi, perché è un fenomeno difficile da tracciare. Ma sono migliaia i cani che ogni anno vengono rubati in Italia. Con l’arrivo della bella stagione e la ripresa delle attività, questi casi tendono ad aumentare.
L’Aidaa lancia l’allarme: «Attenti ai vostri cani»
E le grandi città come Milano sono le più colpite. A lanciare l’allarme, invitando a mantenere alta l’attenzione, è Aidaa, associazione italiana difesa animali ed ambiente. Secondo una stima indicativa dell’associazione animalista, si parla di circa quaranta casi ogni giorno nello Stivale, oltre 14mila l’anno.
Prima regola: mai lasciare i cani legati fuori dai supermercati o dagli uffici postali. Anche perché, come sottolinea l’associazione, molte strutture non dispongono di aree attrezzate e non hanno controlli ad hoc.
«Nonostante la legge – spiegano i referenti di Aidaa – permetta di introdurre i cani nei supermercati, esclusa l’area dei prodotti freschi, caseari e frutta e verdura; e nonostante il divieto di ingresso dei cani sia caduto oramai da anni anche per quanto riguarda i pubblici uffici compresi quelli postali, la maggioranza delle strutture a partire proprio dai supermercati non hanno realizzato le apposite aree dove tenere in custodia i cani dei clienti e spesso gli stessi cani vengono lasciati legati fuori dai supermercati, dagli uffici postali oppure appena all’interno degli stessi senza che nessuno li abbia in consegna».
A venire presi di mira sono soprattutto i cani di piccola taglia o di razza. Per venire in aiuto dei proprietari di cani, Aidaa ha stilato le regole fondamentali da mettere in pratica per evitare i furti.
Lorenzo Croce: «Al Portello spariti sette animali in un mese»
«Non vogliamo assolutamente creare allarmismo, né parlare di cifre esorbitanti, ma è un fenomeno di cui tenere conto e che noi vogliamo combattere. Se riusciamo a salvare anche un solo cane, è un risultato». Lo ha spiegato a Mi-Tomorrow Lorenzo Croce, presidente nazionale Aidaa che ha parlato del fenomeno dei furti di cani, diffuso nelle grandi città come Milano.
È un fenomeno che può essere quantificato?
«È molto difficile parlare di numeri, anche perché quando un cane sparisce non è sempre chiaro se l’episodio rientri in un caso di furto, di fuga o smarrimento dell’animale. Ma è un fenomeno che ogni estate cresce».
A Milano accade spesso?
«Solo nel mese scorso, al Portello sono spariti sette cani. Le grandi città come Milano sono le più colpite».
Non vi è sufficiente attenzione?
«I supermercati o gli uffici postali dovrebbero essere attrezzati con aree protette in cui lasciare i cani. Ma così non è. Nonostante la legge preveda che si possano portare all’interno. A volte le guardie fuori da queste strutture ci sono, ma non hanno responsabilità in questo senso. È comunque necessario un plauso alla polizia locale di Milano e alle guardie ecozoofile, che svolgono sul territorio un lavoro straordinario ed escono sempre quando li chiamiamo».
Quali sono i cani presi maggiormente di mira?
«I cuccioli, i cani di razza e genericamente quelli di piccola taglia: sono logicamente più facili da catturare. Sono, belli, appetibili e se non sono ancora sterilizzati vengono utilizzati per gli accoppiamenti».
Che fine fanno?
«In alcuni casi vengono rivenduti sul mercato nero, oppure vengono spostati di città e utilizzati da alcune organizzazioni criminali per chiedere l’elemosina, contando sul fatto che attirano e inteneriscono i cittadini».
Quali consigli dareste ai proprietari di animali?
«Mai lasciare gli animali legati fuori da negozi e strutture. Anche perché, se il cane è spaventato dai rumori della strada, può pure provare a scappare. Non portarli con sé, se non è indispensabile. E assolutamente, mai portarsi dietro i cuccioli, sono più facilmente preda. Mai portarli nei parchi senza guinzaglio e perderli di vista. Accertarsi che ci sia una guardia nel luogo in cui ci si reca. È poi fondamentale che il cane abbia la targhetta con il numero di telefono e, se possibile, il gps. Ora sono molti i nuovi proprietari, con poca praticità rispetto a questi temi. È necessaria moltissima attenzione, perché di alcune regole si parla poco. Per questo abbiamo voluto fornire una nostra guida».