Fatti i gatti tuoi: come vivere pacificamente con un micio per coinquilino

fatti i gatti tuoi
fatti i gatti tuoi

Federico Santaiti è il gattaro più seguito sul web: la leggerezza e l’ironia con cui parla della vita con i suoi amici a quattro zampe ha conquistato appassionati e curiosi. Il 19 novembre uscirà il suo libro Fatti i gatti tuoi, in cui racconta la sua storia in sette capitoli, come le vite dei gatti, oltre a rispondere alle domande più frequenti poste dai follower. Il primo lavoro da scrittore del “gattaro irrecuperabile” raccoglie scene di vita quotidiana note a chiunque abbia un gatto, insieme a curiosità e aneddoti su questo animale domestico sempre più amato dagli italiani.

 

Intanto perché i gatti e non i cani?
«Non ho mai avuto gatti fino a quando è entrata in casa mia una gattina e ha partorito dei cuccioli. Da quel momento è stato amore a prima vista. Cani e gatti sono due mondi paralleli. Il gatto non potrà mai essere il migliore amico dell’uomo perché discende dalla tigre e dai grandi felini. Potrebbe mai abbassarsi a tanto?».

Quando e perché hai sentito il bisogno di raccontare sui social la tua convivenza con i felini?
«In realtà non è stato qualcosa di studiato a tavolino, è un’idea arrivata dopo essermi confrontato con altre persone: mi sono reso conto che tutti notavano nei gatti i medesimi comportamenti. Così una domenica, per gioco, ho realizzato il primo video».

Come l’identikit del gattaro?
«Bisogna scardinare un po’ la figura nell’immaginario popolare. A Milano si concentrano il maggior numero di gatti in Italia e ci sono sempre più uomini che li hanno. In generale posso dire che sono più donne in carriera sui 40 anni ad accoglierli in casa, non le nonne come si pensa in genere».

Esce domani il tuo libro, Fatti i gatti tuoi. Com’è nata l’idea di scriverlo?
«Mi è stato proposto diverse volte di scrivere un libro, ma prima volevo raccogliere molte più informazioni sul mondo dei gatti. Non è un’autobiografia. C’è la mia esperienza personale all’interno: è qui che ho trasferito su carta i miei racconti sul web, ma ho anche voluto stuzzicare la curiosità del lettore e raccontare qualcosa di nuovo».

C’è stato, quindi, un lavoro di ricerca importante sul mondo felino.
«Esatto. In particolare sono molto legato al capitolo “Paese che vai, gatto che trovi”. Ho raccolto leggende e tradizioni popolari che li riguardano, provenienti da diverse regioni e Paesi: dalle superstizioni legate al gatto nero, ritenuto portatore di sfortuna, fino a storie con protagonisti felini di terre lontane come la Cina».

Che cosa è importante sapere per vivere con uno o più gatti in casa?
«In chiave ironica direi che l’umano è destinato a diventare “servo in casa propria”: il gatto cambia i tuoi atteggiamenti in base ai suoi, rendendoti quasi ridicolo agli occhi degli altri. Inizi a parlare a loro con voce sottile, oppure lasci al tuo micio un’abbondante parte della tua poltrona e del tuo letto».

Tanto amore per i quattro zampe non ferma, purtroppo, il fenomeno del randagismo.
«In Italia ci sono molte colonie feline gestite da volontari che fanno un grandissimo lavoro occupandosi dei gatti randagi. Cerco di dare sempre visibilità a queste associazioni nei miei canali social, pubblicizzando adozioni e raccolte cibo».

Insomma, che cosa insegnano i gatti a noi umani?
«Per prima cosa ad essere più pazienti e ordinati, perché se lasci qualcosa in giro questo diventerà di loro proprietà, ci si faranno come minimo le unghie. Un altro fattore importante è la dipendenza: una volta che un gatto ti entra in casa, non vorrai più privartene».


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