Si apre un nuovo spiraglio per la scuola di via Zama 23, nella periferia sud-est di Milano. L’edificio abbandonato da decenni e simbolo di degrado per il quartiere verrà battuta all’asta dal Comune. La cifra di partenza per acquistarlo sarà di 4,2 milioni di euro.
Un iter complicato. L’ex complesso scolastico risalente agli anni Trenta del secolo scorso, a forma di L, con tre piani fuori terra, era stato al centro del “lodo Leoncavallo” durante l’amministrazione Pisapia.
La Giunta Comunale lo aveva offerto in permuta al Gruppo Cabassi, proprietario dell’ex fabbrica di via Watteau occupata abusivamente dai militanti del “Leoncavallo”. Palazzo Marino avrebbe così concesso la scuola di via Zama al gruppo industriale in cambio della vecchia fabbrica, permettendo al Comune di regolarizzare il Leoncavallo.
L’operazione non andò a buon fine: da quel momento l’ex scuola fu occupata ripetutamente da senza tetto che cercavano un posto dove ripararsi soprattutto in inverno.
L’asta. La nuova vendita all’asta andrà in scena il prossimo 9 ottobre. Nonostante questa nuova svolta, l’eurodeputata Silvia Sardone è molto critica nei confronti dell’iniziativa di Palazzo Marino.
«Il Comune non può cavarsela solo con la messa all’asta dell’ex scuola di via Zama – ha dichiarato -: è dai tempi di Pisapia che si parla di riqualificare l’immobile, ma ancora oggi si trova occupato da decine di clandestini e spacciatori. Chiediamo per questo lo sgombero immediato e la messa in sicurezza dell’edificio in modo da scongiurare altre occupazioni».