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20. 04. 2024 14:16

Cadaveri in Darsena, il video della “macabra” opera d’arte apparsa nelle acque milanesi

“Cada_veri” rappresenta tre corpi umani, disposti iconograficamente come le vittime di Bucha

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Tre cadaveri in Darsena, adagiati su una zattera. È la macabra installazione artistica comparsa questa mattina a Milano, ad opera dell’artista Angelo Orazio Pregoni che con la scultura vuole denunciare gli orrori della guerra in Ucraina e in particolare il massacro di Bucha. A poca distanza dal ponte Alexander Langer invece è stato calato un telo di sei metri su cui è raffigurato il dipinto di due uomini e una donna.

 

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Cadaveri in Darsena, l’opera

La scultura en plein air raffigurante i tre cadaveri in Darsena, performance abusiva, è il proseguimento ideale di un percorso artistico iniziato con il telo dipinto a olio da Pregoni lo scorso aprile presso la passerella di Porta Genova: “Cada_veri”, questo il nome della rappresentazione di tre corpi umani, disposti iconograficamente come i cadaveri di Bucha, e affiancati in quell’occasione da tre persone reali, distese a terra per simularli e denunciare quanto stava davvero accadendo in Ucraina, in contrapposizione con chi sosteneva che era tutto finto.

darsena

Impatto shock

Ora la scultura dei cadaveri in Darsena adagiata sull’acqua è un richiamo a quel telo dipinto. Morti a galla e pensieri che riaffiorano, materia artistica e materia emotiva si mischiano: forse uno shock per i milanesi, sicuramente un gesto comunicativo di forte impatto, di denuncia, e di solenne celebrazione. L’idea di Angelo Orazio Pregoni è quella di generare un’installazione silenziosa, eppure assordante.

Le motivazioni dell’artista

«I morti di quella strage inumana meritano un’immagine pura che superi i confini della guerra. – dice Angelo Orazio Pregoni – Quelle persone senza un volto, senza una storia raccontata, senza un motivo per morire devono essere un monumento scolpito nel nostro animo. L’arte sempre più spesso è immateriale e trascende la vita che scorre e a volte si spezza. Credo sia compito preciso dell’artista sporcarsi le mani per primo e rimuovere dagli occhi e dalle coscienze quella artefatta ipocrisia che conduce le persone lontano dalla realtà e dalla compassione. L’arte è storia solo se l’artista si assume i rischi della storia!».

La gigantografia

I fantocci dei cadaveri in Darsena posti sulla zattera sono stati eseguiti dallo stesso artista insieme allo scultore e scenografo Marco Ventura. Dal ponte che collega le due sponde della Darsena è sospesa una gigantografia su telo nautico microforato che riporta una stampa del dipinto originale “Cada_veri”.

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