L’iconico occhio azzurro, simbolo del brand di Chiara Ferragni, ha chiuso definitivamente le sue vetrine. Il monomarca milanese, inaugurato nel luglio del 2017 in via Capelli, tra Corso Como e Piazza Gae Aulenti, non esiste più. Fu proprio Ferragni a celebrare l’apertura del suo primo store fisico sui social, un evento che raccolse oltre 100 mila “like” in pochi minuti. Oggi, quei tempi sembrano lontani.
Chiude lo showroom di Chiara Ferragni a Porta Nuova: il declino
Dopo l’apice raggiunto negli anni successivi all’apertura, il marchio Ferragni ha iniziato a mostrare segni di cedimento. La crisi è esplosa con il cosiddetto “pandorogate”, uno scandalo che, pur non avendo prodotto conseguenze giudiziarie significative, ha minato la reputazione della famosa imprenditrice. Il fascicolo legale, ancora aperto, dovrebbe chiudersi a settembre, portando finalmente chiarezza su una vicenda che ha indebolito l’immagine di Ferragni.
Reputazione in calo, ma il business resiste
Nonostante il calo di immagine e la chiusura dello store milanese, il business di Chiara Ferragni sembra resistere. Anche se il flusso di clienti al negozio non è più quello di una volta, il marchio continua a generare profitti. I conti del 2023 mostrano un utile netto di 4,44 milioni di euro, leggermente inferiore ai 5,13 milioni dell’anno precedente. La flessione è attribuita a costi straordinari, tra cui sanzioni delle Autorità garanti e donazioni significative a strutture ospedaliere e enti di utilità sociale.
Le sfide del futuro per l’imprenditrice digitale
Il mercato del fashion è noto per la sua volatilità, e la reputazione di Chiara Ferragni, un tempo intoccabile, ha subito un duro colpo. Tuttavia, l’imprenditrice ha dimostrato di saper navigare nelle acque agitate del mondo della moda. Nonostante la chiusura del negozio fisico, i bilanci rimangono in positivo, un segno che Ferragni ha ancora le capacità per reinventarsi e tornare al centro della scena, forse già nel 2024.