Fermare la pista ciclabile in corso Buenos Aires, ripensarla e costruirla altrove. Per Gabriel Meghnagi, presidente della rete associativa di vie della Confcommercio milanese, è urgente intervenire per evitare un altro duro colpo al commercio.
Ciclabile in Corso Buenos Aires, parla Gabriel Meghnagi
La ciclabilità è il futuro dei trasporti urbani, non è eccessiva questa richiesta nella via più importante del commercio?
«Premesso che utilizzo la bicicletta, io sono a favore delle ciclabili quando si possono fare, non è il caso di corso Buenos Aires dove la strada si ridurrebbe a una corsia e mancherebbe così la sicurezza. Detto questo si deve considerare che veniamo da due mesi di negozi chiusi, c’è l’80% degli esercenti che non paga gli affitti, basta questo per fare rivedere il progetto».
In che modo?
«Se i lavori dovessero partire a maggio si scatenerebbe un caos incontrollabile, per cui è bene evitare e progettare i percorsi nella vie laterali di corso Buenos Aires».
Non sarà facile convincere il Comune.
«Vedremo, ricordo quando volevano piantare gli alberi, ne parlammo e alla fine passò la nostra proposta di optare per le piante».
Come pensate di affrontare la riapertura degli esercizi a maggio?
«Seguendo tutte le misure di sicurezza, prendendo gli appuntamenti con i clienti per evitare assembramenti e sanificando di continuo gli ambienti. Poi servirà fare qualche sconto».
Basterà?
«No, credo sia necessario anticipare, in via straordinaria, i saldi alla prima settimana di giugno, in queste condizioni non possiamo aspettare luglio».