Un’assenza che diventa presenza, un impegno per il clima nel presente per cambiare il futuro, una voce che si leva forte per contrastare un silenzio colpevole: venerdì studenti di tutto il mondo in piazza per il Global strike for future, mobilitazione che chiede a governi e organizzazioni internazionali di passare dalla parole ai fatti in fatto di contrasto a cambiamenti climatici e riscaldamento globale.
Lo sciopero, sostenuto anche da adulti e molti scienziati, arriva sulla scia dei Fridays for future (fridaysforfuture.org), iniziativa che ha nella sedicenne attivista svedese Greta Thunberg la sua icona. Attenta da sempre al tema e colpita dalle ondate di calore e dagli incendi che la scorsa estate hanno interessato il suo Paese, Thunberg ha deciso di non presentarsi più a scuola il venerdì fino alle successive elezioni e di andare davanti alla sede del Parlamento svedese per chiedere al governo di fare qualcosa contro il cambiamento climatico. All’inizio era da sola e c’era chi pensava fosse solo una delle tante bizzarrie giovanili di breve durata: le persone al fianco di Greta sono, invece, aumentate e la protesta da locale è diventata globale, sfruttando anche i social network.
Prima alla Cop24 in Polonia, poi alle Nazioni Unite, al World economic forum di Davos e, più di recente, davanti al Comitato economico e sociale europeo, Thunberg, Inglese impeccabile e modi pacati, ha sferzato duramente i leader mondiali, mettendoli di fronte alla loro ignavia e alla loro inerzia e chiedendo che vengano rispettati il finora disatteso Accordo di Parigi del 2015 e le raccomandazioni dell’Intergovernmental panel on climate change.
Tante le iniziative in programma domani anche in Italia. A Milano doppio corteo da largo Cairoli: alle 9.00 quello degli studenti, alle 18.00 la marcia globale per il clima promossa dalla rete Milano per il clima. Spazio anche in piazza della Scala, dalle 11.30, a sit-in, incontri e laboratori sul tema dei cambiamenti climatici.