Un altro clochard morto in strada a Milano: è accaduto ieri sera, quando il corpo dell’uomo è stato notato da alcuni passanti in piazza Buonarroti e il 118, intervenuto sul posto, ne ha constatato il decesso. Secondo quanto riferito stamani in questura, il cadavere non presentava segni evidenti di violenza. L’uomo, identificato stamani, aveva 69 anni ed era di nazionalità romena.
Clochard morto, l’ennesimo caso
Soltanto pochi giorni fa a Milano un altro senzatetto aveva perso la vita mentre si trovava nel sottopasso Mortirolo, in zona Stazione Centrale. L’uomo, un senegalese di 52 anni, era stato soccorso dopo che un altro clochard aveva lanciato l’allarme. I medici lo hanno trovato nel suo giaciglio già in arresto cardio circolatorio e non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Anche in quel caso il medico legale aveva escluso la presenza di segni di violenza.
Clochard morto, Milano non trova soluzioni
Episodi che purtroppo si verificano sempre più di frequente: il mese scorso altre due persone erano state trovate morte per strada, in due episodi differenti legati alla marginalità sociale. Un tema, quello delle persone senza fissa dimora, che ogni inverno torna a coprire la cronaca, soprattutto nera e di Milano. Si trattava di un 40enne e un 50enne, entrambi senzatetto, trovati privi di vita in via Ferrari e in via Orwell.
La storia di Issaka, il portiere-clochard morto nell’indifferenza
Una delle storie che più ha colpito è stata quella di Issaka Coulibaly, ex portiere del St. Ambroeus FC, la prima squadra di rifugiati a esordire in FIGC a Milano. Il ragazzo, dopo anni di clandestinità, è stato ritrovato senza vita in un capannone abbandonato in via Corelli. Anche nel suo caso è stato fatale il freddo: una morte “naturale”, anche se non c’è nulla di naturale nel morire a causa del gelo in una città come Milano nel 2023.