Una storia che per certi versi ha dell’incredibile. È quella di Umberto Quintino Diaco, 75enne clochard trovato morto nel pomeriggio di giovedì sotto teli e cartoni nell’ex rampa di carico della stazione di Porta Garibaldi a Milano. La sua morte aveva anche accesso il dibattito politico cittadino con il consigliere De Chirico che aveva accusato il Comune di non fare abbastanza per i senzatetto della città.
La scoperta. Dopo la morte si è scoperto però che Diaco possedeva sui suoi conti oltre centomila euro, 19 mila euro di titoli azionari e una pensione, da Monaco in Germania, di 750 euro al mese. A questi si aggiungeva una casa di proprietà in Calabria e due furgoni intestati, con tanto di assicurazione regolarmente pagata. Inoltre al momento del ritrovamento del corpo aveva 1.235 euro in contanti.
Tuttavia per la famiglia era diventato un fantasma. La sorella Chiarina ha raccontato al Corriere che il fratello era scappato di casa rinnegando la famiglia: «Lo abbiamo cercato, non ha mai voluto farsi ritrovare».
Gli agenti hanno trovato traccia del denaro e dei titoli nella casella postale al Sam, il Servizio di accoglienza milanese della Caritas. La casella era stata la sola cosa che Quintino aveva chiesto, nonostante le pressanti richieste degli operatori di poterlo aiutare.