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20. 04. 2024 10:21

Corso Buenos Aires, entro agosto via tutti i parcheggi

La decisione è ormai presa nell'ottica di rendere la fondamentale arteria di Milano sempre più a misura di bici e monopattini

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Rivoluzione in arrivo per corso Buenos Aires che entro agosto non avrà più parcheggi a bordo strada. La decisione è ormai presa nell’ottica di rendere la fondamentale arteria di Milano sempre più a misura di bici e monopattini, dopo che l’introduzione della corsia a loro riservata aveva già cambiato l’assetto della viabilità. La convivenza con i mezzi, soprattutto quelli in sosta, era diventata ormai un problema e per questo si è scelto di proseguire nella direzione ormai intrapresa, con un annuncio che non farà felici gli automobilisti.

Corso Buenos Aires, l’annuncio

A preannunciare la rivoluzione è stato l’assessore alla mobilità Arianna Censi: «Credo e spero di riuscire a chiudere questo percorso entro l’estate. Ci stiamo lavorando usando tutti gli strumenti di programmazione strategica, le analisi sulle esigenze e confronto con gli amministratori del territorio. È vero che esiste una esigenza di parcheggi ma è anche vero che dobbiamo andare nella direzione di una progressiva diminuzione delle auto in città».

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Corso Buenos Aires, Sala

Il progetto di togliere i parcheggi, lasciando solo gli stalli per il carico e scarico ingrandendo pista ciclabile e marciapiedi, non è nuovo. «L’incarico che ho dato all’assessore alla mobilità Censi è questo – aveva già spiegato il sindaco Beppe Sala -: trovare forme per togliere un po’ di parcheggi e fare una pista ciclabile più in sicurezza e più lineare. Questo è il primo obiettivo. L’obiettivo più grande – aveva spiegato il primo cittadino – è invece di rivedere i marciapiedi e gli spazi tra pedonalizzazione e auto. Ci stiamo lavorando». Detto, fatto.

Corso Buenos Aires, ciclisti

La decisione farà felici i cicisti che negli scorsi mesi si erano fatti sentire con un flash mob proprio in corso Buenos Aires, oltre che in viale Monza. Neanche la pioggia aveva fermato gli attivisti di ProteggiMI che come da programmi erano scesi in piazza per l’ormai celebre cicabile umana. «Abbiamo condiviso quanto sperimentato e siamo felici che già altre tre città si siano unite per promuovere in contemporanea ciclabili umane. Pedalare in sicurezza deve essere un diritto di tutte le persone, a prescindere da dove vivano. Le tragedie di questi giorni ci dicono che il cammino per la sicurezza stradale degli utenti deboli è purtroppo ancora molto lungo».

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