Il sindaco Beppe Sala torna a parlare della criminalità a Milano, dopo l’accoltellamento di sei persone da parte di un immigrato ieri in Stazione Centrale, dicendo che però la città non è in emergenza. Sala, preso di mira sui social dai suoi stessi concittadini e da persone anche al di fuori della cerchia milanese, ribadisce: «Non mi sottraggo di certo a commentare quello che è successo ieri intorno alla Stazione Centrale – il suo commento – premetto che è un fatto assolutamente grave, ma lasciatemi anche premettere che io non ho mai detto che non esiste a Milano un tema di sicurezza. Sfido chiunque a trovare mie dichiarazioni in questo senso. Ho detto e lo ribadisco che Milano non è in emergenza; il tema è che molte delle grandi città del mondo vivono questi tipi di problemi».
«CRIMINALITA’? MILANO NON E’ IN EMERGENZA» 🎤
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— Mi-Tomorrow (@MiTomorrow) March 7, 2023
Criminalità a Milani, per Beppe Sala Milano non è in emergenza
Prosegue ancora Beppe Sala sul tema della criminalità a Milano: «Certamente si può e si deve fare di più e vorrei spiegarvi quello che stiamo facendo. Subito dopo le elezioni i Sindaci e i Prefetti delle tre grandi città metropolitane, vale a dire Roma, Milano e Napoli, hanno chiesto al Ministro dell’Interno l’attivazione di un tavolo permanente relativo alla sicurezza; anche perché su questo tema è evidente che le colpe sono sempre del Sindaco, ma le leve sono soprattutto nelle mani del Ministero dell’Interno, con le sue rappresentante locali che sono prefettura e questura, e delle forze di polizia. Il Ministro in persona ha detto ‘Partiamo dalle stazioni’ e di fatto è quello che è accaduto. Negli ultimi mesi sono stati fatti parecchi controlli alla Stazione Centrale».
Tanti controlli in Stazione Centrale, ma la criminalità a Milano non scende
Precisa ancora Beppe Sala: «Vi do dei dati che mi sono stati forniti stamattina dalla Prefettura: ventisettemila controlli, trecentotrentasette denunce, centocinquantasette esplosioni e trentadue arresti. L’autore del gesto di ieri era già stato fermato precedentemente, ma se noi facciamo degli arresti e poi persone pericolose vengono immediatamente rimesse in libertà, siamo punto a capo. Oggi risentirò il Ministro: con il prefetto sono in ovvio contatto da ieri sera, abbiamo passato una notte non serena; ma con il Ministro condividerò la necessità di avere più risorse, più persone in divisa in città. Va anche estesa geograficamente l’area da controllare: siamo partiti dalla stazione e allargheremo ora anche ad altri luoghi dedicati, soprattutto quelli della movida. Perché nessuno ha la bacchetta magica, serve tantissimo lavoro e i milanesi sanno questo di me, se c’è da lavorare io ci sono, sempre».