Economia milanese in calo per la psicosi da coronavirus: «Blocco aereo? Serve una soluzione»

Economia milanese in difficoltà per le conseguenze del coronavirus. Mao (Italian Chinese Business Association): «Fatturato giù del 50%»

economia milanese
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Economia milanese. In seguito alla psicosi da coronavirus il «calo di fatturato a Milano per i bar cinesi è del 20%, per la ristorazione va ancora peggio con un calo del 50-60%, mentre per i negozi e supermercati è del -40% circa e per l’abbigliamento del -35%».

 

Economia milanese, i dati della Italian Chinese Business Association

Sono i dati diffusi da Giovanni Mao, presidente della Italian Chinese Business Association, associazione che raduna gli imprenditori cinesi in Italia. Insomma, c’è preoccupazione crescente per lo stato dell’economia milanese. Anche in vista dei momenti di boom come la Design Week di aprile, visto che, al momento, la fine del blocco aereo tra Italia e Cina è fissata per la fine di aprile.

Anche Wang Huijuan, la console generale cinese aggiunta a Milano, auspica che i voli da e per la Cina siano «ripristinati il prima possibile, sappiamo che i due governi si stanno parlando ma fino a stamattina non abbiamo avuto notizie. Ci sono italiani e cinesi che devono rientrare, quindi bisognerà trovare una soluzione».

Coronavirus, l’appello di Sala

Sandro Chen, imprenditore cinese e amministratore delegato dell’azienda catena di supermercati Aumai, ha spiegato come ai dipendenti rientrati dalle vacanze del Capodanno cinese sia stata «consigliata la quarantena volontaria di 14 giorni». Si schiera anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: «Capisco la decisione del governo italiano di chiudere i voli” da e per la Cina “ma mi auguro che si possa riaprire prima del previsto».

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