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28. 03. 2024 23:11

Identità di genere: Milano dice sì al registro per le persone transgender

La città identificata come «zona di libertà per le persone Lgbtq+» 

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Il Consiglio Comunale di Milano ha detto sì al registro per i trans, facendo diventare la città una zona di libertà per le persone Lgbtq+ rispettando l’identità di genere. A Palazzo Marino, dunque, parte la rivoluzione sociale che in molti auspicavano, vista anche la presenza di diversi assessori molto vicini a questo tema.

Identità di genere, arriva il registro per i trans

Milano dunque dice sì all’identità di genere. Ieri pomeriggio, lunedì 16 maggio 2022, in Consiglio comunale si è discusso proprio di questo tema, un ordine del giorno e una mozione approvati che potrebbero davvero portare ad una rivoluzione nella pubblica amministrazione. L’ordine del giorno era firmato dalla consigliera del Partito Democratico, Monica Romano, la prima donna transgender eletta a Milano. Quello che ne consegue, con l’approvazione di questo ordine del giorno, è che ora Milano consentirà ai transgender di avere documenti di riconoscimento, perlomeno quelli di competenza del Comune (vale a dire abbonamento Atm, tessere delle biblioteche, badge, eccetera) con sopra il nome scelto e non per forza quello anagrafico ricevuto a suo tempo.

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Nasce l’alias, via il nome di battesimo

Nessuna costrizione, ma una scelta. È questo quello a cui puntavano in molti, tanto che la mozione è stata firmata anche dai consiglieri democratici Michele Albiani, Angelo Turco e Carmine Pacente; una mozione che invita sindaco e Giunta a proclamare «Milano come zona di libertà per le persone Lgbtq+ sull’esempio della risoluzione del Parlamento europeo dell’11 marzo 2021… esporre la bandiera Arcobaleno fuori da Palazzo Marino ogni 17 maggio, giornata internazionale contro l’omotransfobia». 

 

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La soddisfazione di Gaia Romani

Soddisfazione anche nelle parole di Gaia Romani, assessora ai Servizi Civici e Generali del Comune di Milano, che su Instagram ha trionfalmente scritto: «Discusso e approvato un ordine del giorno importantissimo per i diritti delle persone transgender – le sue parole – questo prevede: la richiesta di istituire il Registro per il riconoscimento del genere di elezione; e di impegnarci a favorire il diritto al voto delle persone tramsgender». Gaia Romani entra poi nel merito: «Affrontare il primo punto significa superare la burocrazia che spesso impone alle persone transgender di essere riconosciute per un’identità di genere che non è più la loro… Il secondo ci impegna a fare quanto nel nostro potere per evitare che riaccada che le persone transgender per evitare di affrontare umiliazioni e abusi preferiscono non presentarsi ai seggi». Milano punta dunque ad essere la città dei diritti «… dove ogni milanese possa sentirsi bene, sentirsi a casa senza se e senza ma» ha concluso Gaia Romani.

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