La nostra moda non finisce mai

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Milano. Moda. Arte. Cultura. Quattro parole ormai legate da un filo conduttore che le porta a elevare sia la qualità delle collezioni che delle proposte espositive sotto la Madonnina. Tanti gli eventi e le inaugurazioni. Come quella della fotografa Sarah Moon che ha trovato spazio nell’Armani Silos di via Bergognone (fino al 6 gennaio) con la mostra From one season to another. «Sono orgoglioso di ospitare questa mostra presso Armani Silos – le parole di re Giorgio –: le immagini di Sarah Moon dialogano meravigliosamente con la nuda solidità dello spazio». L’esposizione – 170 immagini di piccolo e grande formato, a colori e in bianco e nero, un vasto numero di opere che ripercorrono 40 anni di carriera dalla metà degli anni Settanta al 2018 – offre una panoramica particolarmente ricca delle espressioni fotografiche dell’autrice.

PRADA • Fondazione Prada presenta The Black Image Corporation, una mostra curata dall’artista Theaster Gates (fino al 14 gennaio 2019 negli spazi di Osservatorio, in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano). Il progetto esplora il patrimonio fondamentale contenuto negli archivi della Johnson Publishing Company, una collezione di oltre quattro milioni di immagini che ha contribuito a definire i codici estetico-culturali dell’identità afroamericana contemporanea.

ETRO • Per festeggiare i primi 50 anni Etro sceglie il Mudec, il Museo delle Culture di Milano e luogo non poteva essere più azzeccato. In mostra (fino al 14 ottobre) la storia dell’azienda fondata nel 1968 da Gerolamo Etro e che attualmente vede ai posti di comando la seconda generazione, rappresentata dai quattro figli: Jacopo nel ruolo di direttore creativo della parte tessile e casa, Kean e Veronica a presidiare rispettivamente il menswear e il womenswear e Ippolito alla gestione strategica.

Alcuni pezzi delle collezioni personali di famiglia (maschere di guerra, libri antichi e oggetti collezionati durante i tanti viaggi fatti dai componenti della famiglia) interagiscono con le opere d’arte presenti permanentemente nella sede espositiva. Le fronde di un gigantesco albero accolgono il visitatore, mentre una sorta di spina dorsale senza soluzione di continuità attraversa cinque stanze, ignorando idealmente i confini, costruendo con 50 capi un percorso analogico e stilistico formato dagli abiti delle diverse collezioni.

NAP ATELIER • Ed è un mix perfetto tra disegni geometrici anni ‘60 e fiori da tappezzeria anni Cinquanta la doppia proposta di Nap Atelier di viale Piave dove è appena stato aperto uno spazio. L’arte qui sta nella penna magica di Darling Mind, straordinaria disegnatrice di paesaggi legati alla natura e di figure romboidali dove gioca con il colore, e di Stefania Passera che coordina il tutto. Insieme hanno creato un brand dove tessuti, moda e arredamento vanno di pari passo. Cappottini come una poltrona e una poltrona come vestito. Da vedere.