Arriva una montagna di soldi, ora tocca davvero spenderli bene per permettere alla metropolitana di Milano di essere una delle più performanti in Italia ed anche in Europa. È questo il pensiero, condiviso dai più, riguardo a quanto decretato nei giorni scorsi dal Ministro delle Infrstrutture e della mobilità, Enrico Giovannini, che hanno annunciato arrivo di ben 732 milioni di euro.
Tanti soldi, ma sale la preoccupazione
Tra i cittadini, chiaramente, c’è un misto di sorpresa, entusiasmo e preoccupazione. Sorpresa perché questi soldi serviranno, almeno sulla carta, per portare a compimento lavori già pianificati da tempo. Entusiasmo perché tutto ciò permetterà alla metropolitana di Milano di essere ancora più performante e di poter coprire in modo più capillare il territorio. Preoccupazione perché, si sa, spesso la politica rallenta troppo, anche quando la direzione appare già presa. Di certo l’avere una giunta appena eletta e con una maggioranza soddisfacente potrebbe permettere di dormire sonni tranquilli.
Nuove linee, ma soprattutto maggiore capillarità
I soldi in arrivo permetteranno al comune di Milano e alla sua controllata MM di poter prolungare la linea M1 fino al raccordo Baggio-Olmi-Valsesia; mentre la metropolitana M3 verrà allungata dall’attuale capolinea di San Donato Milanese fino ad Asta Paullese. La metropolitana 4, quella di più nuova generazione e ancora non ultimata, potrebbe vedere il suo capolinea passare da Linate a Segrate mentre vedrebbe finalmente la luce anche la metropolitana 6, quella ‘rosa’, che avrebbe il compito di collegare longitudinalmente i quartieri a sud della città, intrecciandosi a est con l’attuale gialla per fare magari capolino (e probabilmente capolinea) a Ponte Lambro.