Milanesi in fuga. La ricerca sul benessere sociale e sulla vivibilità condotta da Makno in collaborazione con l’Università IULM mette in luce un calo della soddisfazione dei cittadini verso la loro città. Il punteggio medio è sceso da 6,2 a 5,9 rispetto all’anno precedente. Mario Abis, sociologo e presidente di Makno, sottolinea che l’atteggiamento generale della popolazione è cambiato a causa della pandemia, aumentando la diffidenza e l’ansia. Questo sentimento colpisce in particolare Milano, che durante l’Expo aveva ottenuto grandi successi, ma ora registra un numero crescente di persone che vorrebbero andarsene, superando di nuovo il 20%, un livello che non si vedeva da un decennio.
Milanesi in fuga, i numeri
Uno dei principali fattori di malcontento è l’insicurezza: l’86% degli intervistati esprime preoccupazione per la piccola criminalità (rispetto al 73% dell’anno precedente) e il 90% per il carovita. Questi timori attraversano tutte le fasce d’età e classi sociali, con professionisti che segnalano l’aumento delle disuguaglianze come una minaccia alla stabilità sociale. Inoltre, la scarsa soddisfazione per la gestione degli spazi verdi contribuisce a questo malessere, con critiche alle recenti riqualificazioni di piazze che privilegiano l’asfalto rispetto alla vegetazione. C’è una forte richiesta di giardini e campi da gioco accessibili all’interno dei quartieri.
Milanesi in fuga, servizi
Anche i servizi pubblici, come sanità e istruzione, mostrano segni di cedimento, con una percezione diffusa che l’abbandono scolastico sia in crescita, fenomeni che però sono considerati più legati alla gestione regionale e statale piuttosto che a quella cittadina. Sul fronte della mobilità, se da un lato i nuovi collegamenti della metropolitana sono accolti positivamente, dall’altro restano critiche per le linee di superficie e per la rete di piste ciclabili.
Milanesi in fuga, giovani
Infine, lo studio segnala una carenza di luoghi di socialità, specialmente per i giovani. Nonostante ciò, Milano mantiene alcuni punti di forza come l’offerta culturale, le opportunità lavorative e il prestigio delle sue istituzioni scientifiche e culturali. Abis conclude evidenziando che le tensioni sociali stanno creando una polarizzazione tra chi chiede più sicurezza e chi invece ha bisogno di maggior supporto sociale. In questo contesto, la città si trova a dover affrontare nuove urgenze, mentre si interroga sul suo futuro.