Milano città giusta? Una domanda che ci si pone spesso, alla luce soprattutto dell’importanza che la metropoli riveste nel panorama nazionale italiano ed internazionale. Un quesito al quale è difficile dare una risposta concreta, totale e soprattutto sincera. Perché spesso, purtroppo, capita che si ragioni solo con visione parziale. Di partito direbbe qualcuno: vero, verissimo. Motivo per il quale dovremmo essere noi cittadini in grado di provare a dare un giudizio il più oggettivo possibile.
Milano città giusta, un dibattito serve?
È iniziato stamattina e durerà fino al 2 maggio il dibattito intitolato proprio «Milano città giusta». Giornate di discussione, aperte dal Sindaco di Milano, Beppe Sala, che serviranno per capire se finalmente questa città ha raggiunto il suo obiettivo. Detto che bisogna capire fin dove può arrivare un semplice dibattito pubblico, nel quale di norma vengono elargiti consigli e bei pensieri di una visione la più romantica e perfetta possibile che, ovviamente, va a scontrarsi poi con la quotidianità della città. Ma è comunque un primo passo per provare a trovare un punto di confronto e, magari, ascoltare davvero le necessità della collettività.
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La collettività non viene chiamata al dibattito pubblico?
La cosa che sorprende è che al dibattito «Milano città giusta» non sia la collettività pubblica ad essere chiamata a salire sul palco: perché non c’è il negoziante, la casalinga, lo spazzino, il dentista e chi più ne ha più ne metta? Ben venga che chi legifera ci metta la faccia, ma perché non dare spazio a chi vive la città quotidianamente, con i suoi alti e bassi? Il confronto sul nuovo welfare di Milano non può che essere un primo passo lodevole e necessario, ma una Milano città giusta deve rispondere ai bisogni delle persone e far aumentare i diritti sociali. Le difficoltà sono molte, ma anche le capacità e volontà del sistema del welfare comunale, del mondo del terzo settore e anche di imprese e cittadini. Speriamo solo che tutto questo non rimanga un bel discorso lasciato al vento, perle di saggezza ai porci.