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18. 09. 2024 22:47

Milano, corteo per Mahsa Arimi: un anno dopo, la città ricorda. Il video

Oltre cinquecento persone sono scese in piazza, il video

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Presidio in zona Palestro a Milano, per ricordare la negazione di diritti e libertà fondamentali ancora in atto  in Iran e la figura della giovane Mahsa Amini, uccisa un anno fa dal braccio armato delle milizie islamiche del regime iraniano: «L’Iran è una prigione a cielo aperto» ha detto Rayhane Tabrizzi, attivista per i diritti in Iran, alla manifestazione di oggi, dove almeno cinquecento persone hanno sfilato in centro per denunciare la ferocia della dittatura e rendere omaggio alla memoria della giovane Masha. 

Mahsa Amini, anche Palazzo Marino la ricorda

La foto di Mahsa Amini sono apparse in mattinata anche sulla facciata di Palazzo Marino. Così il Comune di Milano ha ricordato il primo anniversario della morte della ventiduenne iraniana arrestata per non aver indossato correttamente il velo e deceduta in seguito alle percosse subite. L’esposizione della foto di Mahsa Amini, divenuta un simbolo della condizione femminile nella Repubblica islamica, è accompagnata dalla scritta “Donne, vita, libertà. Solidarietà alle donne iraniane” e intende dimostrare la vicinanza dell’Amministrazione comunale a tutte le donne iraniane che vivono in una situazione di continua violazione dei diritti.

Arrestato il papà di Mahsa Amini

Amjad Amini, padre di Mahsa Amini, è stato temporaneamente arrestato dalla polizia iraniana, ma secondo l’ONG Iran Human Rights con sede a Oslo, è stato già rilasciato. L’organizzazione ha anche riferito che la casa della famiglia Amini è circondata da forze militari e che severe restrizioni sono state imposte al cimitero di Aichi, dove è sepolta Mahsa Amini. Le autorità governative avevano vietato alla famiglia di tenere commemorazioni per l’anniversario della morte di Mahsa, ma la famiglia ha dichiarato che avrebbe comunque celebrato cerimonie commemorative tradizionali e religiose presso la tomba della giovane. Amjad Amini è stato convocato per essere interrogato più volte dalle agenzie di sicurezza nelle settimane passate. Inoltre, altri due membri della famiglia Amini sono stati arrestati durante un raid delle forze di intelligence a Saqqez e sono ancora in custodia con uno status di detenzione incerto. La città di Saqqez è stata militarizzata, soprattutto intorno alla residenza della famiglia Amini e alle strade che conducono al cimitero di Aichi.

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