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28. 03. 2024 13:22

Milano multiculturale: a quanto pare, è un problema

La città, decantata per l’accoglienza e l’integrazione, dietro la maschera nasconde tante insidie 

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Milano multiculturale, città aperta allo straniero, a quanto pare questo è un problema. I dati sono stati rivelati dai Carabinieri e ribaditi con forza nella giornata di domenica 29 maggio 2022 nel corso di un servizio giornalistico televisivo andato in onda al TG5. In città esistono ben 13 baby gang (o, perlomeno, queste sono quelle che le forze dell’ordine sono riuscite ad individuare) che sono tutte composte da minori multietnici, di origine essenzialmente egiziani, marocchini e nigeriani. Tutti ragazzi e ragazze nati in Italia, di seconda generazione, ma che a quanto pare fanno fatica (o non hanno proprio voglia?) Ad integrarsi nel nostro sistema. Centinaia, infatti, sono le denunce per aggressione, tentati stupri, rapine e quant’altro che vengono segnalate.

Milano multiculturale, il problema delle baby gang 

Gli stranieri residenti a Milano al 1° gennaio 2021 sono 276.776 e rappresentano il 20,1% della popolazione residente. In questa statistica, ovviamente, rientrano solo coloro che sono nati all’estero; qui, invece, parliamo dei loro figli e delle loro figlie, quelli che hanno un’estrazione sociale differente ma che, a tutti gli effetti, sono cittadini italiani. Il dato, dunque, non può che allargarsi a macchia d’olio e, a quanto pare, potrebbe addirittura toccare i 600.000 abitanti. Si tratta, ovviamente, di una stima ma ci serve per comprendere il fenomeno delle baby gang composte da immigrati di seconda generazione. 

banda sudamericana
baby gang

Dalle Filippine agli egiziani, tutti gli stranieri residenti a Milano 

Tra gli stranieri residenti a Milano la comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalle Filippine con il 14,3% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall’Egitto (14,2%) e dalla Repubblica Popolare Cinese (12,2%). A dare maggiori grattacapi, a quanto pare, sono coloro che provengono dall’Africa, ritenuti i più pericolosi. Di certo questo scenario fa montare la paura tra i cittadini, molti dei quali si sono sfogati anche sui social network: «NON si integreranno MAI sono proprio loro che NON vogliono – un commento di una lettrice – Possono anche nascere nel NOSTRO Paese ma non cambiano il loro modo di pensare, come se fossero nel paese di origine dei genitori. Conoscere le proprie origini è giusto ma ti DEVI integrare nel posto in cui vivi!». 

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Altri utilizzano anche terminologie più pesanti ma in tutti veleggia un sentimento di tristezza e rassegnazione: «Purtroppo nessuna integrazione è possibile – scrive un altro utente – Dispiace vedere ciò che accade in tutta Europa. Democrazie consolidate, che si trovano inermi di fronte a violenza così radicale. Dispiace vedere tanta ingratitudine, tanto odio». E questa è davvero una Milano multiculturale?

Quale soluzione?

Quale possa essere la soluzione è difficile da dirsi. Di certo bisogna trovare un modo affinché tutte queste etnie, tutti questi ragazzi e ragazze di diversa estrazione e origine, possano vivere nel modo migliore anche nella nostra città. Perché Milano multiculturale, forse, è un’idea che hanno più all’esterno le persone che guardano la città piuttosto che quelli che la vivono dall’interno. I negozianti hanno paura delle baby gang a Milano, gruppi di giovani che vandalizzano gli esercizi commerciali lasciando spesso danni ingenti a livello economico e tanta paura. Non che servisse uno studio per scoprire tutto questo, ma un recente sondaggio condotto da Confcommercio Milano ha svelato proprio questo: i commercianti temono atti vandalici, furti e azioni delle baby gang a Milano. E le persone normali, ovviamente, non sono da meno. Quello che dovrebbe fare il Comune di Milano è provare a rassicurare i cittadini, magari aumentando la spesa pubblica in sicurezza e provando ad arginare il fenomeno per avere una Milano multiculturale davvero.

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