C’è il ritorno a scuola in presenza nell’uovo di Pasqua delle famiglie milanesi. E’ la novità più significativa del nuovo decreto varato dal Governo Draghi per contenere i contagi da Covid-19.
Sostanzialmente, fino al 30 aprile, tutto il Paese resterà in zona rossa o arancione, con la possibilità di qualche deroga verso il giallo qualora il numero di positivi, ricoveri e vaccinati lo consentirà su specifici territori. Nel frattempo per la Lombardia anche dopo Pasqua ci sarà ancora semaforo rosso, quindi almeno fino a domenica 11 aprile.
Festività. Da domani, sabato 3 aprile, a Pasquetta, lunedì 5 aprile tutta Italia sarà in zona rossa, come a Natale. Non si potrà circolare neanche all’interno del proprio Comune ma è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi in ambito regionale in massimo due persone più i minori di 14 anni conviventi per andare a trovare parenti o amici: tale concessione decadrà nelle zone rosse a partire da martedì 6 aprile.
Dopo Pasqua. Si tornerà in presenza anche nelle zone rosse fino alla prima media mentre in quelle arancioni saranno in classe gli alunni fino alla terza media e quelli delle superiori, ma al 50%. I presidenti di Regione, a differenza di quanto è stato fino ad oggi, non potranno emanare ordinanze più restrittive per chiudere le scuole.
Deroghe. Il nuovo decreto prevede una verifica a metà aprile: se la situazione epidemiologica lo consentirà, si valuterà la possibilità che le zone dove la diffusione del virus è più contenuta possano tornare in giallo e, dunque, procedere ad alcune riaperture, in particolare di bar e ristoranti, cinema e teatri.
Viaggi. Restano vietati gli spostamenti tra le Regioni, a meno che non si abbia una seconda casa (attenzione, però, alle ordinanze restrittive emanate a livello locale). E’ confermato il coprifuoco in tutta Italia dalle 22.00 alle 5.00. Per spostamenti all’estero l’ordinanza del Ministro della Salute, Roberto Speranza, valida fino al 6 aprile prevede che tutti coloro che hanno soggiornato o transitato nei 14 giorni antecedenti all’ingresso in Italia in uno o più Stati e territori dell’Unione Europea siano obbligati a sottoporsi alla sorveglianza sanitaria e ad un periodo di cinque giorni di quarantena.
Locali. Resta possibile solo l’asporto, fino alle 18.00, per i bar senza cucina, mentre per tutti gli altri locali, compresi i ristoranti, il takeaway è consentito fino alle 22.00.