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20. 04. 2024 18:08

“Missile a Salvini”, il giudice archivia: «Un elemento d’arredo»

L'indagine partita nel 2019 aveva portato a tre arresti e al sequestro di alcune armi e componenti

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Il giudice per le indagini preliminari Roberto Crepaldi ha archiviato, su richiesta del pubblico ministero, l’indagine avviata dalla Digos di Torino riguardante alcuni gruppi di estrema destra che a luglio 2019 aveva portato a tre arretri e al sequestro di alcune armi da guerra tra cui un missile aria aria Matra. Un’arma che avrebbe dovuto “uccidere” l’allora ministro dell’interno Matteo Salvini e che secondo il gip è «forse un bizzarro complemento d’arredo».

Missile a Salvini, la spiegazione del giudice

Il missile e alcune componenti allora rinvenuti è infatti ritenuto attualmente inoffensivo e obsoleto. Lo stesso Salvini aveva precisato di aver fatto lui la segnalazione alle forze dell’ordine. «Era una delle tante minacce di morte che mi arrivano ogni giorno. I servizi segreti parlavano di un gruppo ucraino che attentava alla mia vita. Sono contento sia servito a scoprire l’arsenale di qualche demente». Secondo gli accertamenti, però, non c’erano attentati in programma contro Salvini. In compenso la segnalazione aveva permesso di intercettare una serie di soggetti che avevano combattuto in Ucraina al fianco delle milizie di estrema destra, nonché un traffico d’armi.

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