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29. 03. 2024 00:39

Milano, l’ordinanza anti-movida che non piace: via Lecco in protesta

Anche gli alleati di Sala criticano il primo cittadino per l'ordinanza anti-movida: pronto a fare un passo indietro?

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Poco più di un mese fa l’introduzione dell’ordinanza anti-movida ha dato il via a una serie di restrizioni che hanno messo a dura prova i commercianti di Via Lecco e dintorni. Nello specifico l’ordinanza emanata dal Sindaco Sala, che vieta “nelle zone della movida di vendere o somministrare cibi e bevande da asporto in bottiglie e contenitori di vetro o in lattina, dalle 22 alle 5” è stata per gli esercenti di quelle aree un boccone amaro da mandar giù. A pochi giorni dalla fine dell’ordinanza (prevista per il 5 settembre), la notizia della proroga fino al 5 ottobre ha generato un vero e proprio terremoto che ha visto coivolti commercianti e politici.

Il nuovo provvedimento colpisce in particolar modo le aree di Melzo e Lazzaretto, cuori pulsanti della movida urbana. In queste zone sarà infatti vietata la vendita per asporto di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione, dalle 22 alle 5 del giorno successivo. Nelle altre zone interessate dalla movida si potranno vendere alcolici anche dopo le 22, purchè serviti in bicchieri di plastica.

Inutile dire quanto questa proroga non sia piaciuta ai gestori di bar e ristoranti della zona, che sabato sera, alle 22 in punto, hanno messo in atto una protesta pacifica sedendosi per strada. Affianco agli esercenti la comunità Lgbtq, che ha espresso il proprio disappunto, avendo trovato nel quartiere la propria “comfort zone”.

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Sala contro tutti: non arretra sull’ordinanza anti-movida

La decisione del sindaco uscente ha smosso tutte le parti politiche, “amici” inclusi. Michele Albiani, responsabile diritti del Pd Milano e candidato al consiglio comunale nella coalizione che sostiene lo stesso Sala, ha espresso il proprio disappunto in un post su Instagram:

“Abbiamo parlato delle difficoltà che come comunità Lgbtq, esercenti e residenti stiamo vivendo da mesi e di come l’ordinanza contro l’asporto non serva obiettivamente a nulla, viste anche le immagini di poche ore dopo e della sera prima, che mostrano come chi non aveva volontà nel rispettare le regole di convivenza civile, non le rispetta nemmeno adesso”, ha sottolineato.

“Abbiamo bisogno di essere ascoltati e compresi, per poter trovare insieme una soluzione che garantisca la sicurezza, il diritto alla salute e quello alla ripresa di tutte le persone che vivono il quartiere. Caro sindaco, le energie e le idee ci sono per cambiare le cose. Ora tocca a te”.

Dello stesso avviso anche Paolo Limonta ed Elena Lattuada, capilista di Milano Unita, entrambi nella colazione a sostegno del sindaco uscente, hanno espresso i loro timori riguardo le possibili ripercussioni dal punto di vista occupazionale.

Restando in territorio amico, anche i Radicali non hanno apprezzato l’iniziativa di Sala. Il capolista Lorenzo Lipparini si è così espresso:”Siamo stati in Via Lecco, dove è partita l’ordinanza anti asporto per disincentivare la cosiddetta movida. La necessità di rendere vivibili i quartieri e garantire il decoro e la convivenza è reale ma la soluzione a lungo termine non passa dalle ordinanze contingibili e urgenti, ma dal dialogo tra tutte le parti coinvolte, l’identificazione dei problemi e la pianificazione congiunta di soluzioni condivise. Per questo abbiamo proposto l’istituzione della figura del sindaco della notte, che possa ascoltare, coordinare, governare queste situazioni dal punto di vista dell’offerta culturale, del commercio, della mobilità e della sicurezza. Problemi complessi hanno bisogno di risposte articolate e non dettate dall’urgenza”.

Dall’opposizione le critiche non mancano. Gabriele Mariani, candidato sindaco di Milano in comune, ha espresso le sue perplessità riguardo le tempistiche del provvedimento: “Sorprende che questa amministrazione non sia intervenuta per 5 anni visto che il problema non è nato ieri, e lo faccia solo a 4 settimana dal voto.” E continua schierandosi al fianco dei commercianti di Via Lecco e Via Melzo che a detta del candidato “hanno la facoltà di tenere aperti gli esercizi fino alle 5 del mattino”.

Dello stesso avviso Luca Bernardo, candidato del centrodestra, secondo il quale “L’estensione alle zone Melzo e Lazzaretto dell’ordinanza anti-movida dell’amministrazione comunale, sembra più una manovra elettorale per tentare di ingraziarsi i residenti che un reale tentativo di conciliare vita notturna e diritto alla quiete.”

Verso il dialogo

In risposta alle critiche ricevute da tutti i fronti il sindaco Sala si è dimostrato disposto a trovare un accordo. “Gli esercenti hanno manifestato la disponibilità di applicare un protocollo di autogestione. Io sono disposto a riceverli e ad approfondire le loro proposte”. Si è così espresso, dichiarando “la disponibilità ad un incontro a Palazzo Marino per approfondire la questione”.

Ha poi aggiunto: “Quando noi agiamo su realtà cittadine e su quartieri è perché con il tavolo gestito dal prefetto e con la presenza del questore, abbiamo anche indicazione di situazioni delicate, quindi non è che ci inventiamo di dover lavorare su un quartiere o sull’altro. Questo non lo faccio per chiamare in causa il Prefetto perché so che è d’accordo”. E ancora: “Di fatto bisogna ascoltare un po’ tutti. La seconda premessa è che a volte a non intervenire si rischiano situazioni tipo quella di corso Garibaldi, dove sono i cittadini che avviano azioni”.

 

 

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