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25. 04. 2024 03:25

Quanto si può pagare in contanti? Il tetto sale a 5.000 euro dal 2023

In vista anche la revisione delle sanzioni per chi non accetta pagamenti digitali

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Tra le misure entrate nel decreto legge Aiuti quater c’è quella che stabilisce il nuovo tetto a 5.000 euro per pagare in contanti. Nel provvedimento approvato dal governo Meloni ci sono anche incentivi per i commercianti che utilizzano i pagamenti elettronici: un bonus fiscale di 50 euro per le partite Iva che installano un apparecchio per gli scontrini digitali.

Dal 2023 si alza a 5.000 euro il tetto per pagare in contanti

Nella manovra 2023 potrebbero esserci altre novità sul Pos. Il viceministro all’Economia, Maurizio Leo ha ipotizzato di eliminare le sanzioni per i commercianti che non accettano i pagamenti questo strumento. Da giugno, infatti, la sanzione amministrativa è di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento. Ad esempio, in caso di rifiuto di un pagamento di 100 euro tramite il Pos, il commerciante va incontro a una sanzione da 34 euro (30 euro di ammenda fissa e 4 euro per quella variabile).

Una norma, invece, agisce sul caro–bollette e prevede la possibilità per le imprese di chiedere la rateizzazione dei pagamenti di luce e gas. La misura è destinata alle “imprese residenti in Italia” e concede la possibilità di rateizzare gli importi “eccedenti l’importo medio contabilizzato” nell’intero 2021 per i consumi effettuati dal “primo ottobre 2022 al 31 marzo 2023” e fatturati entro il “31 dicembre 2023”. La rateizzazione decade in caso di inadempimento di due rate anche non consecutive.

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È prevista la possibilità di ottenere la garanzia di Sace, ma viene rilasciata “a condizione che l’impresa richiedente non abbia approvato la distribuzione di dividendi o il riacquisto di azioni nel corso degli anni nei quali si procede al riconoscimento della rateizzazione”. “Qualora le suddette imprese abbiano già distribuito dividendi o riacquistato azioni al momento della richiesta, l’impegno è assunto dall’impresa per i dodici mesi successivi”, si legge nell’articolo 3 del decreto.

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