«Apriamo i parchi a bambini e ai ragazzi, con accesso contingentato, coinvolgiamo i volontari per controllare gli accessi, attrezziamo aree gioco per un gioco più individuale perché il gioco collettivo dovrà essere rimandato per questioni di sicurezza e approfittiamone per insegnare ai bambini e ai giovani, attraverso il gioco, le regole per riprendere una vita di comunità con novità come la distanza e l’igiene».
La ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, chiede un’accelerazione sulla “fase 2” per andare incontro alle esigenze dei più piccoli.
E ancora: «Nel massimo rispetto delle regole sanitarie e delle indicazioni del comitato scientifico, oltre alle fabbriche e ai negozi dobbiamo pensare alla ripartenza dei ragazzi. In gioco c’è la loro salute fisica e psichica. Penso ad aree sportive dove due fratelli possano giocare a pallone o piccoli gruppi di bambini, ben distanziati, possano fare delle attività motorie e ludiche».
Nel frattempo, sono stati stanziati 5 milioni di euro «per progetti che ripensino il gioco per i ragazzi in modo sicuro, con il coinvolgimento del terzo settore, per esempio, per gestire i flussi di entrata e uscita dai parchi gioco e disinfettando i giochi prima e dopo ogni turno».