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28. 03. 2024 16:13

Pedemontana: altri soldi in arrivo, costa 31 milioni a chilometro

Chiusura prevista per il 2025, con un ritardo incredibile di dieci anni

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Ci sono nuovi soldi per portare a compimento la Pedemontana, il cui costo di produzione per i cittadini è pari a 31 milioni di euro al chilometro, che arrivano da banche, Europa e Cassa depositi e prestiti. Sulla carta, dunque, i soldi ci sono. Riaperto da ieri il maxi cantiere dell’autostrada che dovrebbe attraversare l’area più strategica della Lombardia, collegando gli aeroporti di Malpensa e Orio al Serio. Un’opera di 157 chilometri, di cui 75 in autostrada, ferma però da sei anni a Lentate sul Seveso, alle porte della Brianza, in attesa di nuovi fondi. Da progetto, mancano ancora 57 chilometri autostradali da realizzare. 

Pedemontana, i conti non tornano

E pensare che finora sono già stati spesi qualcosa come 1,5 miliardi di euro di soldi pubblico. Ii vero problema della Pedemontana è la formula di lavorazione, perché la maggior parte dei costi avrebbe dovuto essere sostenuta in project financing: vale a dire che gli investimenti sui cantieri arrivavano in cambio dei futuri pedaggi. Ma la svolta è avvenuta ieri, 31 agosto: il cda ha aggiudicato la gara di finanziamento da 1,7 miliardi e quella di affidamento al contraente generale, che dovrà occuparsi della progettazione esecutiva e dei cantieri delle tratte brianzole, la B2 e la C, per arrivare fino a Vimercate, dove si deciderà in un secondo momento se far confluire la nuova autostrada nella A4 o andare verso Bergamo.

Chi sono i nuovi finanziatori dell’autostrada Pedemontana

Eccoli, dunque, i nuovi finanziatori: un pool di banche commerciali composto da Cassa Depositi e Prestiti Spa e la Bei, la Banca europea di investimenti. Fondamentale il supporto di Regione Lombardia quale socio di riferimento, che nell’operazione metterà un miliardo. Dalla Bei arriveranno 550 milioni. Soldi freschi, che portano comunque alla cifra record di tre miliardi e mezzo, con un costo a chilometro pari a più di 31 milioni di euro: «Dopo anni di intenso lavoro abbiamo conseguito questo importante obiettivo e siamo molto soddisfatti» le parole dell’ex ministro Roberto Castelli, presidente di Apl. I cantieri riapriranno nel 2022, termine dei lavori stabilito dal programma il 2025, con dieci anni di ritardo rispetto alle previsioni.

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