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23. 04. 2024 08:30

Pendolari senza voce dopo 30 anni: l’assessore Terzi abolisce i comitati

«Non sono eletti ufficialmente e non valgono nulla»

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Dopo 30 anni di rapporto con Regione Lombardia, l’assessore Claudia Maria Terzi ha deciso di abolire i comitati che portavano avanti le istanze dei pendolari. Un duro colpo per questi ultimi, che si sono visti togliere la voce in occasione dell’ultimo confronto in Conferenza Regionale attorno al tema del Trasporto pubblico locale. 

Chi sono e cosa fanno i comitati che sono stati aboliti dall’assessore Terzi

I comitati sono i rappresentanti dei viaggiatori, di norma dei pendolari, che hanno il compito di interagire con le istituzioni e portare le istanze, le lamentele e le segnalazioni dei viaggiatori stessi. Ora l’assessore alle Infrastrutture trasporti e mobilità sostenibile di Regione Lombardia, Claudia Maria Terzi, ha deciso di disconoscerne il ruolo. Cosa che, ovviamente, ai diretti interessati non è andata giù, tanto che è stato emesso un comunicato, di fuoco verrebbe da dire, a riguardo: «Giovedì 7 luglio – si legge – si è tenuta la Conferenza Regionale del TPL alla presenza dell’Assessore Terzi, della struttura tecnica dell’assessorato e dei principali portatori di interesse (aziende del TPL, amministrazioni pubbliche, agenzie, rappresentanti dei pendolari e associazioni). La conferenza si è svolta su quattro temi all’ordine del giorno: 

  1. l’aggiornamento sulle misure economiche a sostegno del TPL e per il rinnovo degli autobus adibiti a servizi di TPL
  2. lo stato dell’arte relativo all’adeguamento degli statuti delle Agenzie del TPL alla normativa regionale
  3. l’andamento del servizio ferroviario regionale e nuovo orario
  4. la programmazione lavori RFI e Ferrovienord. 

Dopo l’illustrazione dei vari temi da parte di Regione Lombardia, si è aperto un momento di scambio con le varie parti interessate. Da più parti – e non solo dai rappresentanti dei viaggiatori – è arrivata la richiesta di convocazione dei Tavoli di Quadrante, che non si tengono da più di due anni e mezzo. L’importanza e la rilevanza di questi incontri è cruciale per poter veicolare in modo efficace informazioni sul servizio ferroviario da Regione, Trenord, RFI e FerrovieNord ai diretti interessati cioè i cittadini tramite i comitati e le amministrazioni locali coinvolte. Questi incontri – previsti dal Contratto di Servizio – sono un momento di valutazione sullo stato del servizio e miglioramento dello stesso attraverso le segnalazioni da parte di chi quel servizio lo utilizza. L’assessora Terzi – dopo aver glissato su varie domande precedenti – è stata chiara, determinata e inflessibile su un solo punto: i Tavoli di Quadrante non verranno convocati. Questo perché non vuole parlare con i comitati che “non sono eletti ufficialmente” e che per lei “non valgono nulla”. Di conseguenza, per l’Assessore i Tavoli di Quadrante non hanno senso di esistere». 

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branco di teppisti milanesi

La risposta dei Comitati 

Il comunicato dei Comitati dei pendolari e dei viaggiatori prosegue: «Ci pare già grave che l’Assessore Terzi voglia buttare alle ortiche decenni di dialogo tra la Regione e i cittadini perché i comitati “non sono eletti”. Ci chiediamo anche se questa sia la posizione della Giunta e della maggioranza del Consiglio Regionale. Ma è ancor più grave che da questo dialogo tagli fuori sindaci ed enti locali che pure partecipano a tali incontri e che hanno diritto a conoscere in anteprima (e non a cose fatte) modifiche di orario e programmazione ferroviaria. Sui Rappresentanti dei Viaggiatori, peraltro “eletti” dai comitati stessi, si è detta disponibile e aperta al dialogo. Tuttavia, alla prova dei fatti, è da più di due anni che né l’Assessore né la sua struttura rispondono alle email e PEC di richieste di chiarimenti, dimenticandosi degli incontri che promette, come è capitato più volte. Piuttosto che convocare i Tavoli di Quadrante, l’Assessore ha promesso di convocare un’altra Conferenza del TPL. Auspichiamo che in questa sede ci sia un ordine del giorno sui reali compiti previsti dalla Conferenza, come le modifiche al Regolamento Tariffario ed il Contratto di Servizio, argomenti che sembrano invece un vero e proprio tabù e che vengono affrontati semplicemente comunicando le decisioni prese. Come per il caso del biglietto con validità giornaliera, approvato senza nessuna previa discussione perché, nelle parole dell’Assessore “così accade nel resto d’Italia con Trenitalia”. Prendiamo atto che da oggi è la società Statale l’esempio da seguire per la Lombardia».

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