Settimana decisiva per piazza d’Armi

piazza d’Armi
piazza d’Armi

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, si vedranno nei prossimi giorni per parlare del vincolo di tutela su piazza d’Armi posto dal Ministero dei Beni Culturali.

Nei giorni scorsi, infatti, da Roma è stata avviato la procedura per la dichiarazione di interesse culturale particolarmente importante della piazza d’Armi di Baggio, la vasta area verde della città che si trova a fianco della caserma dismessa Santa Barbara. «Piazza d’Armi, fin dagli inizi del secolo XX di particolare importanza per il suo riferimento alla storia dell’aviazione italiana e, a partire dagli anni Trenta, alla storia militare, è diventata con il tempo un elemento storico consolidato nel paesaggio urbano – si legge nella nota del Ministero -, oltre che un vero e proprio polmone verde per la città di Milano, dove sono sorte spontaneamente aree boschive, creati orti e inserite attività sportive».

Per questi motivi, il Ministero ha avviato le procedure «per l’esplicitazione dei caratteri di interesse storico-relazionale presente nel rapporto fra la piazza e gli edifici militari sorti attorno ad essa», oltre che per la dichiarazione dell’interesse particolarmente importante di Piazza d’Armi. In particolare, «attraverso il mantenimento della destinazione a verde dell’intera area e il divieto di nuove edificazioni in tutta l’area attualmente a verde».

La decisione ha scatenato l’ira del sindaco Sala: «Il ministro mi ha già chiamato – ha spiegato il primo cittadino -, era convinto che noi fossimo al corrente, ma noi sapevamo che si stava ancora decidendo. Così non va bene, ma ci vedremo e ne parleremo». E ancora: «Io sono certo che con quel vincolo nessuno avrà poi le risorse per affrontare una ristrutturazione con così tanti limiti. Una cosa la pretendiamo, cioè di essere coinvolti in ogni passaggio».

Dal canto suo, il ministro Bonisoli ha spiegato che la domanda di vincolo al Ministero fosse «datata». E ancora: «Noi diciamo che c’è un vincolo sulla destinazione del verde, ma può essere un tipo di verde attrezzato, destinato, una zona però che serva come piccolo polmone verde della città. Secondo me qualche giardino in più a Milano non guasta».

Sulla partita è mobilitata anche l’Associazione “Parco Piazza d’Armi – Le Giardiniere” che su change.org invita i milanesi a sottoscrivere l’appello affinchè «la piazza d’Armi venga, in sede di approvazione definitiva del PGT, destinata tutta, e non il solo 50%, ad un Grande Parco Pubblico Urbano comprendente l’intera area verde, boschiva e umida di 35 ettari.

E che tale intera area sia riconosciuta, mantenuta e valorizzata come capitale naturale di biodiversità cittadino».


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