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25. 04. 2024 08:25

Pio Albergo Trivulzio pronto a vendere i propri immobili più prestigiosi: si trovano tutti nel centro storico di Milano

Il motivo di tale decisione? Far quadrare i conti dell'Rsa

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Il famoso Pio Albergo Trivulzio, che da anni a Milano si occupa di ospitare e curare migliaia di anziani, potrebbe presto rimanere senza i suoi immobili più prestigiosi. Appena qualche mese fa – lo scorso ottobre per la precisione – il consiglio di indirizzo aveva inserito nel piano alienazioni 2022-2023 alcuni palazzi presenti all’interno del grande patrimonio dell’ente, i quali ora potrebbero però finire all’asta. Come mai? Cos’è successo? Vediamo le cose nel dettaglio e procediamo con ordine.

Pio Albergo Trivulzio pronto a vendere i propri immobili prestigiosi

Gli immobili di cui stiamo parlando che al momento appartengono al Pio Albergo Trivulzio e che potrebbero essere venduti all’asta sono quattro e sono situati nel pieno centro del capoluogo lombardo. Stiamo parlando di palazzi che si trovano in:

  • Piazza Mirabello, 1
  • Piazza Mirabello, 5
  • Via Moscova, 25
  • Piazza del Carmine, 1

A questi sembrano aggiungersi inoltre altri due stabili. Quelli di via Paolo Bassi, 22 e via Carlo Poma, 48. Ma perché potrebbe succedere questo?

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mani pulite Pio Albergo Trivulzio
Pio Albergo Trivulzio

Come in molti si possono ricordare, non è la prima volta che il Pio Albergo Trivulzio (struttura controllata dalla Regione Lombardia) mette all’asta immobili di un certo pregio. Il motivo? Far quadrare i conti della Rsa. Anche in questo caso dunque, dietro al piano per vendere i palazzi ci sono motivi strettamente economici. Era già successo nel 2016 con alcuni edifici situati in via della Spiga, nel 2021 con altri situati a due passi da piazza del Duomo e altri ancora.

Pio Albergo Trivulzio, conti in rosso?

Secondo quanto riferito dal giornale Il Fatto Quotidiano, il noto Pio Albergo Trivulzio non starebbe passando un momento felice. Sembra infatti che l’ente si stia dando da fare con i presunti conti in rosso. Da qualche tempo i pagamenti ai fornitori sarebbero bloccati e, sempre secondo il quotidiano, sarebbero a rischio addirittura gli stipendi dei dipendenti. Motivi per i quali i vertici avrebbero deciso di agire in questo modo, mettendo all’asta i pregiati immobili del PAT.

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