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19. 04. 2024 18:27

ProteggiMI, neanche la pioggia ha fermato la ciclabile umana in corso Buenos Aires

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Neanche la pioggia ha fermato gli attivisti di ProteggiMI che come da programmi sono scesi in piazza per un nuovo flash mob dopo quello di viale Monza. Stavolta l’ormai celebre cicabile umana è andata in scena in corso Buenos Aires alle ore 15 partendo in particolare dal civino numero 77.

Corso Buenos Aires, il flash mob

Il flash mob in corso Buenos Aires era già previsto, così come quelli che andranno in scena in contemporanea a Napoli, Genova e Lecce, ma ovviamente ha assunto un significato diverso dopo la tragica morte di Davide Rebellin, l’ex ciclista professionista morto investito da un camion durante un allenamento. «Le manifestazioni erano tutte già programmate, ma assumono un significato ancora più tragico dopo le morti nei giorni scorsi del ciclista Davide Rebellin e del giovane Manuel Lorenzo Ntube, entrambi uccisi in bici investiti da mezzi a motore».

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Corso Buenos Aires, la parola agli organizzatori

«Subito dopo la prima edizione di ‘Proteggimi’ sono state molte le città che ci hanno contattato per sapere come fare a promuovere una manifestazione del genere – hanno dichiarato Angelo Lisco e Ilaria Fiorillo del gruppo di Proteggimi -. Abbiamo condiviso quanto sperimentato e siamo felici che già altre tre città si siano unite per promuovere in contemporanea ciclabili umane. Pedalare in sicurezza deve essere un diritto di tutte le persone, a prescindere da dove vivano. Le tragedie di questi giorni ci dicono che il cammino per la sicurezza stradale degli utenti deboli è purtroppo ancora molto lungo».

Corso Buenos Aires, il precedente di viale Monza

In viale Monza è presente una corsia ciclabile realizzata nel 2020 ma il problema, avevano sottolineato i partecipanti del flash-mob, «è che è usatissima anche dalle automobili che ci parcheggiano sopra, ora per un caffè al volo, ora per una commissione o per il carico/scarico». Insomma, per chi guida c’è sempre una scusa buona per usare la ciclabile come parcheggio privato. Per chi pedala, invece, non c’è alternativa al fare una pericolosa deviazione e rischiare la propria vita ogni giorno. Per questo i ciclisti avevano manifestato «in maniera ferma e pacifica per chiedere al Comune di Milano di intervenire ora per proteggere chi pedala, sulla ciclabile di viale Monza, sul Ponte della Ghisolfa, in tutta la città».

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