Oltre 50 persone sono state denunciate dalla Polizia di Stato in quanto inviavano stranieri agli uffici postali di Milano per intascare il reddito di cittadinanza con documenti falsi realizzati ad hoc di persone aventi titolo.
La @poliziadistato denuncia 50 persone: si presentavano agli uffici postali di Milano per incassare il reddito di cittadinanza ma non sapevano parlare italiano. 2 arresti e 8 perquisizioni. Aggiornamenti su https://t.co/42uYraxqKR e al @TgrRaiLombardia
delle ore 14 pic.twitter.com/CzkvwNXk1x— Tgr Rai Lombardia (@TgrRaiLombardia) October 14, 2021
Reddito di cittadinanza con documenti falsi, ecco come agiva la banda
A far scattare l’allarme gli operatori degli sportelli alle Poste, insospettiti dal fatto che queste persone avevano cittadinanza italiana ma non sapevano parlare l’italiano. Dopo attenti controlli si è risalito alla verità: entravano negli uffici postali per ritirare il reddito di cittadinanza con documenti falsi.
Coinvolti stranieri provenienti anche da Germania e Austria
Gli stranieri coinvolti sono tutti provenienti da Romania, Austria e Germania. L’indagine è cominciata a settembre 2020 e ha portato anche all’arresto di due soggetti trovati in possesso di documenti falsi, all’esecuzione di otto perquisizioni e al ritrovamento di carte prepagate, ricevute di presentazione dell’istanza del reddito di cittadinanza, nonché dei messaggi che gli interessati si scambiavano via chat per concordare viaggi e permanenza sul territorio: «Il reddito di cittadinanza così com’è è un disincentivo al lavoro, un incentivo ai furbetti e agli evasori» le parole del leader della Lega, Matteo Salvini, a Radio anch’io su Radio 1.