Reddito di cittadinanza, arriva il sito?

reddito di cittadinanza
reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza prende forma. Con la firma del cosiddetto “Decretone” parte il conto alla rovescia per l’assegno contro la povertà, tanto voluto dai Cinque Stelle. Il sussidio è una sorta di reddito minimo garantito rinnovabile di 18 mesi in 18 mesi con una pausa di un mese, anche se secondo il suo ideatore, Pasquale Tridico, entro due cicli, quindi la massimo tre anni, si riuscirà a trovare lavoro.

Il nuovo beneficio si divide tra integrazione al reddito e contributo per la casa. Va da minimo 40 euro a massimo di 780 euro al mese per un single (500 euro più 280 per l’affitto), che arrivano a 1.330 euro per una famiglia con tre o più figli, secondo una scala di equivalenza (0,4 per ogni maggiorenne e 0,2 per ogni minore, massimo 2,1). Per il mutuo il contributo è di 150 euro.

C’è anche la “pensione di cittadinanza” che va ai nuclei composti da tutti over 67. In questo caso l’assegno è di massimo 630 euro per un anziano solo cui si aggiungono 150 euro per l’affitto. La platea complessiva che beneficerà della misura del Governo è di 1,3 milioni di famiglie, il 20% straniere (con permesso di lungo soggiorno e residenza in Italia da 10 anni, gli ultimi due continuativi).

Il tetto Isee è fissato a 9.360 euro, ma c’è un tetto al reddito familiare di 6.000 euro (12.600 euro per le famiglie numerose). Il patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, non deve superare i 30.000 euro, quello mobiliare i 6.000 euro per un single, che arrivano 20.000 euro se nel nucleo ci sono persone disabili. Non si devono possedere o avere in uso auto nuove o di grossa cilindrata, moto oltre i 250 cc (salvo i mezzi acquistati per i disabili) e barche. Non se ne ha diritto se si è in carcere o ricoverati in strutture pubbliche né se disoccupati per dimissioni volontarie.

Da venerdì, secondo gli annunci del Governo, sarà pronto il sito internet, mentre a partire dal 5 marzo si potranno inviare le domande (anche alle Poste o ai Caf). Poi l’Inps, entro 5 giorni lavorativi, verificherà i requisiti. I Comuni, invece, controlleranno residenza e soggiorno. Ad aprile (l’assegno è riconosciuto dal mese successivo alla domanda) arriverà il sussidio su carte Postepay, a regime una per ogni maggiorenne in famiglia, con la propria quota del sussidio. La card si ricaricherà alle Poste a partire dal sesto giorno del mese. Attenzione: l’assegno andrà speso subito, pena un taglio del 20% dell’importo il mese successivo.

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