San Biagio, pronti per l’ultima fetta di panettone?

San Biagio
San Biagio

Il calendario domenica segna San Biagio. Un santo particolare per i milanesi, al suo nome infatti è legata un’antica tradizione che consiste nel mangiare un pezzetto di panettone al fine di allontanare i mali della gola e del naso che, anche in questa stagione, stanno tormentando non poche persone.

Prima di ricordare la storia, è bene ripassare le modalità della tradizione. Primo punto: è necessario che il panettone debba essere avanzato da Natale, per cui dev’essere un po’ raffermo. Ci sono pasticcerie, non molte per la verità, che sfornano panettoni fragranti per l’occasione ma in questo modo si infrange il rito: se proprio manca in casa si può cercare un “vecchio” panettone che resta sugli scaffali di qualche market.

Secondo punto: ne va mangiato un pezzettino come prima cosa la mattina di domenica in famiglia, quindi bisogna essere rigorosamente a digiuno. Terzo punto: il dolce deve essere fatto benedire.

San Biagio è vissuto tra il III e il IV secolo a Sebaste in Armenia, era un medico e venne nominato vescovo della sua città. A causa della sua fede venne imprigionato dai Romani, durante il processo rifiutò di rinnegare la fede cristiana: per punizione fu straziato con i pettini di ferro, che si usano per cardare la lana, e morì decapitato.

Alla base della tradizione meneghina secondo la quale San Bias el benediss la gola e el nas ci sono due storie/leggende: la prima riguarda una madre disperata che si rivolse al santo perché al figlio si era conficcata una lisca di pesce in gola.

San Biagio diede al bambino un pezzo di pane, la cui mollica portò via la lisca permettendo al bimbo di riprendere a respirare. L’altra è la storia di una donna milanese che portò a un frate un panettone per farlo benedire il quale, troppo preso da altri impegni, disse alla donna di lasciarglielo in quanto lo avrebbe benedetto in un altro momento.

Passarono i giorni e la donna si scordò di ritirare il panettone: il frate goloso cominciò così a mangiarselo lui. Quando la donna si presentò a reclamarlo, il frate, mentre era alla ricerca di una scusa, si diresse verso l’involucro vuoto del panettone e ne trovò uno grosso il doppio rispetto a quello che gli aveva portato la donna.


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