Paletti alla solidarietà in città, il Comune vara il piano per le attività di beneficenza

solidarietà in città
solidarietà in città

Cambiano le regole per le attività di solidarietà in città. E’ stato, infatti, varato il nuovo “Piano comunale per disciplina delle cessioni a fini solidaristici”, che mira a identificare i luoghi, gli orari e le caratteristiche dei soggetti non commerciali che possono attuare tale tipo di attività al fine di sostenere iniziative solidali o di ricerca.

 

Nello specifico il piano identifica come “cessioni ai fini solidaristici” le attività in cui realtà non commerciali quali Onlus, Organizzazioni di Volontariato, Associazioni senza scopo di lucro, Associazioni di Protezione Civile, Associazioni Familiari, Cooperative Sociali, Enti Associativi direttamente o tramite il proprio personale o soggetti volontari, offrono al pubblico merci in cambio di una offerta libera, anche predeterminata nell’importo minimo, destinando tali proventi esclusivamente a scopi di beneficenza, di sostegno a iniziative caritatevoli, solidaristiche o di ricerca.

Attività che può avvenire sia su suolo pubblico che in area privata. Oggetto delle cessioni potranno essere prodotti alimentari confezionati non deperibili che non necessitano di particolari trattamenti di conservazione, con l’esclusione dei superalcolici. I beni in oggetto devo essere di modico valore ma soprattutto devono essere ceduti esclusivamente a corpo e non a misura.

Il Comune ha identificato 53 aree in cui poter esercitare le azioni di raccolta fondi, favorendo le possibilità di successo delle iniziative senza, però, distrarre risorse alle attività commerciali presenti in loco. Le attività di raccolta fondi potranno avvenire dalle 8.00 alle 22.00 per un periodo non superiore ai due giorni, con un intervallo minino di trenta giorni tra un’iniziativa e l’altra, effettuata del medesimo soggetto. Il limite dei due giorni potrà essere superato solo nel caso di raccolte fondi volte a sostenere emergenze dovute a venti calamitosi straordinari. Ogni soggetto promotore potrà effettuare al massimo sei iniziative di fundraising per ciascun anno solare al fine garantire in giusto turnover tra le diverse realtà presenti in città.

Per tutelare maggiormente i gesti solidali compiuti dai cittadini, per tutta la durata dell’iniziativa gli organizzatori dovranno esporre una chiara segnaletica che riporti oltre al nome dell’ente promotore anche lo scopo perseguito con la raccolta fondi oltre alla dizione “offerta libera”, eventualmente predeterminata nell’importo minimo.


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