Lo scorso venerdì i giudici del Consiglio di Stato hanno confermato che il Vigorelli Milano è una struttura «di interesse storico-artistico», nonchè «di interesse storico,
storico-relazionale e storico-identitario particolarmente importante». E così il Comune di Milano si è vista tornare indietro la causa fatta nei confronti del ministero dei Beni culturali. Oggi se ne torna a parlare perché, secondo molti, questa decisione andrebbe considerata un campanello di allarme da non sottovalutare per quello che potrebbe succedere prossimamente allo stadio San Siro. Le sorti del Meazza, ancora oggi, sono appese ad un filo.
La decisione su Vigorelli Milano e il campanello d’allarme per San Siro
Alla fine della scorsa settimana dunque il collegio presieduto da Giancarlo Montedoro ha deciso di respingere il ricorso avanzato dal Comune di Milano. La linea che si è deciso di seguire è stata quella già adottata nel 2017 dal Tar.
E proprio questa decisione viene considerata oggi da molti un segnale per quello che potrebbe succedere allo stadio San Siro, che si appresta a festeggiare i 70 anni di età. Sul Corriere della Sera si legge infatti che: «A questo punto anche se l’Inter dovesse decidere di rimanere a San Siro, riqualificarlo diventerebbe molto complicato».
Ci vorranno ancora settimane, se non mesi, prima di capire quale strada si prenderà per lo stadio Meazza e per le due squadre milanesi – Inter e Milan – che da tempo chiedono un nuovo stadio. nel frattempo il sindaco di Milano Beppe Sala spinge per trattenerle entro i confini del Comune e, pochi giorni fa, ha dichiarato pubblicamente che non mollerà la presa.
Dunque, se paragoniamo il Vigorelli Milano con San Siro, capiamo bene che il discorso sulla ristrutturazione potrebbe essere ben più complicato del previsto. I lavori da fare, nel caso la struttura rimanesse dov’è, sarebbero tanti e di vario tipo. Lavori che tuttavia, prima o poi, andranno fatti. Sempre nell’ottica che lo stadio non venga spostato da un’altra parte.
Cos’è successo al Vigorelli Milano
In ogni caso, al Vigorelli, la battaglia legale non ha ostacolato i lavori di riqualificazione, i quali sono stati curati da CityLife per quanto riguarda gli oneri di urbanizzazione collegati alla costruzione del vicino quartiere con i tre grattacieli di Libeskind, Isozaki e Hadid. Essi hanno inoltre riguardato prima di tutto la copertura, la pista in legno e il campo in erba sintetica per il football americano e, in seguito, le sotto tribune e gli spogliatoi nell’anello interno.