Attilio Fontana: «Continuiamo a vivere come prima, ma con maggior cautela»

L'intervista al presidente della Regione Lombardia

Attilio Fontana

La gestione di un’emergenza senza precedenti. Le decisioni difficili e impopolari da prendere. Lo scontro con il Governo. E i conti delle perdite che la regione più ricca d’Italia sta accumulando giorno dopo giorno. Il coronavirus sta mettendo a dura prova il governatore lombardo Attilio Fontana, responsabile dei provvedimenti che stanno creando a Milano un clima surreale.

 

Attilio Fontana, intervista al presidente della Regione Lombardia

E ora per quella città “vanto dell’Italia”, che ha cavalcato un’onda positiva negli ultimi cinque anni, servono interventi urgenti per non vanificare la crescita post Expo.

C’è una corsa a non andare a Milano: sono state decisioni impopolari?
«Intanto nessuno ha disposto che non si possa andare in treno, anzi riteniamo sia il mezzo migliore per entrare nella nostra città. Sono state aggiunte, nell’ordinanza, alcune limitazioni per eliminare quegli affollamenti che potrebbero valere da trasmissione del virus».

Qualcuno ha polemizzato sulle distinzioni, tipo tra bar e ristoranti, metropolitane e centri commerciali…
«È chiaro che è più facile e rapida la trasmissione in un luogo affollato, in cui le persone si trovano a breve distanza tra loro. Bisogna far capire che non stiamo affrontando una pestilenza, ma una cosa poco più seria di una influenza».

Come definirebbe allora le misure adottate?
«Sono misure valutate dalle Istituzioni della sanità, sono precauzionali. Convalidate anche da illustri scienziati che hanno l’unico scopo di rallentare la diffusione di questo virus. Abbiamo scelto anche di chiudere le scuole, perché riteniamo sia più facile all’interno di una scolaresca questo scambio di eventuali virus».

E per le zone colpite, le cosiddette “rosse”?
«Abbiamo imposto anche una cintura intorno ai focolai per fare in modo che si potesse cercare di contenere questo virus. Il 90 per cento dei casi accertati ha avuto contatti con queste zone del basso lodigiano o perché si sono recati lì o hanno incontrato persone. Non esistono medicine quindi dobbiamo cercare di limitare e contenere la diffusione».

Ci sono state errori?
«Credo si debba sottolineare e ribadire la capacità, l’impegno, la dedizione del nostro personale sanitario, in questa situazione come nell’espletamento del lavoro quotidiano. Non solo l’ospedale di Codogno ha rispettato il protocollo dell’Istituto Superiore di Sanità, ma anzi ha fatto passo in più. Nessun errore, anzi grazie a medici e infermieri».

Non teme che si spezzi il cammino virtuoso di Milano?
«Cerchiamo di far capire ai nostri cittadini che non si deve drammatizzare e interrompere la propria vita».

Sembra facile a dirsi…
«Si può continuare a vivere, facendo le cose che si facevano prima, con cautela e qualche rinuncia che si deve accettare. Questo penso sia il primo messaggio».

Attilio Fontana: «Aiuteremo le imprese»

Ci saranno aiuti alle imprese?
«Stiamo cercando di intervenire per aiutare quella parte dell’economia che sta subendo dei contraccolpi notevoli. Abbiamo chiesto l’intervento del Governo, che procederà con delle misure specifiche».

Qual è l’ambito che sta subendo i danni maggiori?
«L’ambito del turismo e della ristorazione sta avendo evidentemente dei danni notevoli. Abbiamo chiesto un intervento da parte del Governo, che tuteli i lavoratori ma anche le aziende oltre al commercio per cercare di superare questa fase. Siamo in presenza di una situazione spiacevole, ma dobbiamo continuare a vivere come prima. Con maggior cautela».

Attilio Fontana
Attilio Fontana