I Re Magi in Sant’Eustorgio

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Torna la sfilata dei Magi più antica e partecipata di Milano. Una tradizione lunga secoli (risale al 1336) e che ogni anno rivive grazie all’Associazione Amici dei Magi di Sant’Eustorgio.

Come da tradizione, il 6 gennaio il Corteo attraverserà il cuore della città partendo da piazza Duomo fino alla Basilica di Sant’Eustorgio.

Il programma. Le celebrazioni inizieranno domani sera, alle 21.00, con il concerto natalizio di cornamuse in Sant’Eustorgio insieme a I Pedra – I pastori erranti del buon ricordo. Lunedì, invece, ci sarà il corteo con ritrovo in piazza Duomo alle 11.15 e arrivo previsto un’ora e mezza dopo in piazza S.Eustorgio, con deposizione dei doni al presepe vivente.

Il significato. «Non si tratta certo di ripristinare solo un simbolo religioso – spiega l’Associazione -. La traslazione da parte dell’Imperatore Federico Barbarossa nella cattedrale di Colonia avevano il chiaro intento politico-culturale di rafforzare la corona imperiale, il suo potere sull’Italia.

Milano l’ha sempre vissuta nei secoli come una frattura che ora vorremmo recuperare in un clima di familiarità e fraternità. Con l’arrivo di Monsignor Robert Kleine in Basilica abbiamo dato il via a un ‘cantiere’ che porterà ad eventi condivisi e ad un percorso comune. E visto il grande attaccamento dei Milanesi a Sant’Eustorgio ci sentiamo di lanciare un invito al Sindaco Beppe Sala: perché non cogliere l’occasione per gettare le basi per un gemellaggio con la città di Colonia?».

La tradizione. La leggenda narra che Re Magi, dopo la morte di Gesù sentirono il bisogno di tornare a Gerusalemme. Qui affrontarono il martirio e furono seppelliti in un’unica tomba. Le loro spoglie furono ritrovate da Elena, la madre dell’imperatore Costantino I ‘Il Grande’, capo dell’Impero Romano d’Oriente, che le trasferì da Gerusalemme a Costantinopoli, collocandole e custodendole nella chiesa di Santa Sofia.

Eustorgio, eletto vescovo nel 343 quando era governatore della città, in visita a Costantinopoli per rendere onore all’imperatore fu omaggiato da Costantino delle reliquie dei Magi. Caricato il pesantissimo sarcofago di marmo su un carro trainato da buoi, fece di ritorno a Milano: giunto a Porta Ticinese, per il peso del sarcofago, il carro sprofondò nel fango. Eustorgio lo riconobbe con un segno di Dio: è così che scelse quel punto esatto per la costruzione della prima Basilica.

Le reliquie. La traslazione delle reliquie dei Re Magi appartiene alla storia della città. Dopo un assedio durato due anni, Milano fu costretta alla resa. L’Imperatore Federico I Barbarossa, rase al suolo la città e, diede ordine al consigliere e arcivescovo di Colonia Rinaldo Von Dassel, di impadronirsi delle reliquie dei Magi e trasferirle lì dove, per custodirle e onorarle, fu costruito un duomo, maestoso monumento di arte gotica.

L’asportazione delle reliquie aveva una forte valenza politica-religiosa: con questo gesto si intendeva impedire la rinascita di Milano che poteva avvenire solo sotto la protezione dei corpi santi. Secondo il cronista milanese Sire Raul, autore delle Gesta Frederici Imperatoris in Italia, il vescovo di Colonia, al seguito dell’imperatore, portò via i corpi dei SS. Nabore e Felice e altri tre corpi che erano nella chiesa de beato Eustorgio e che erano ritenuti essere quelli dei Magi (da ‘L’antica Cappella dei Magi in Sant’Eustorgio. Ricerche d’archivio e scavo archeologico’ di Vittoria Castoldi, Stefano Cervo, Diego Veneziano).

Nonostante diversi tentativi di riportare le reliquie a Milano da Ludovico il Moro a Federico Borromeo, solo nel 1904, il Cardinal Ferrari, arcivescovo di Milano, ottenne una parziale restituzione delle reliquie, ora conservate in un’urna posta sopra l’altare dedicato ai Magi all’interno della Basilica di Sant’Eustorgio.