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20. 04. 2024 08:35

«I nuovi positivi non sono contagiosi», parola al prof. Remuzzi del Mario Negri

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Nei giorni scorsi l’assessore al Welfare Gallera aveva gettato acqua sul fuoco dichiarando che la crescita dei contagi non fosse preoccupante, in quanto i nuovi casi risultavano “debolmente positivi”. A confermare la tesi giunge anche l’opinione di Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano.

Carica virale. «I nuovi positivi non sono contagiosi», ha affermato con tono perentorio Remuzzi. Secondo l’esperto i nuovi casi emersi sarebbero interessati da una carica virale talmente bassa da non riuscire ad infettare altre persone.

«Abbiamo condotto uno studio su 133 ricercatori del Mario Negri e 298 dipendenti della Brembo. In tutto, quaranta casi di tamponi positivi – ha raccontato Remuzzi -. Ma la positività di questi tamponi emergeva solo con cicli di amplificazione molto alti, tra 34 e 38 cicli, che corrispondono a meno di diecimila copie di Rna virale. Commentare quei dati che vengono forniti ogni giorno è inutile, perché si tratta di positività che non hanno ricadute nella vita reale».

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Allarmismo. Secondo Remuzzi la diffusione dei dati senza alcuna spiegazione sta generando delle paure ingiustificate. «Se i nuovi casi sono positivi allo stesso modo della nostra ricerca non possono contagiare gli altri – ha aggiunto il Professore -. Bisogna dire quanto Covid-19 c’è nelle nuove positività».

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