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23. 04. 2024 13:38

Trivulzio, richiesta danni da due operatori: Rsa apre pratica risarcimento

Due operatori chiedono tramite i propri legali un risarcimento danni per aver contratto il Covid prestando servizio al Trivuzio. La dirigenza apre una pratica di rimborso.

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Si accendono nuovi riflettori sulla triste vicenda del Pio Albergo Trivulzio.  A muoversi questa volta nei confronti della dirigenza sanitaria sono stati due operatori, i quali attraverso i propri legali hanno inviato una richiesta di risarcimento danni per aver contratto il Covid-19 durante il servizio in struttura.

La lettera. In una delle due lettere si fa riferimento alla «mancata fornitura e consegna dei dispositivi di protezione individuali, all’ordine di non indossare mascherine di protezione e alla redarguizione da parte del personale direttivo nel caso gli operatori sanitari indossassero in autonomia mascherine portate da casa a tutela della salute degli ospiti e propria».

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Proprio nella giornata di ieri durante una conferenza stampa l’avvocato Vinicio Nardo, legale del PAT, aveva dichiarato che «nessuno ha mai detto o messo per iscritto che non si dovevano usare le mascherine per non diffondere il panico».

Risarcimento. Da quanto è finora trapelato, la dirigenza del Trivulzio avrebbe risposto alle lettere presentate dai due operatori. In entrambi i casi, la direzione ha ritenuto opportuno aprire una pratica di risarcimento, demandandola ad una compagnia assicurativa. Il consenso al risarcimento parrebbe un’implicita ammissione delle negligenze avvenute in struttura e una smentita delle parole dell’avvocato Nardo.

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