Corso Sempione, i residenti: «Granelli dov’è?»

Basta annunci, Granelli ci dia certezze. Bardin, Percorso Sempione: «Servono ordine e decoro»

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Corso Sempione merita più cura. Ne sono convinti da anni residenti, negozianti e attivisti del Comitato Percorso Sempione, impegnati ormai in un’opera di sensibilizzazione e di pungolo quotidiano nei confronti del Comune. Perché, come spiega a Mi-Tomorrow una delle anime del comitato, Elena Bardin, «è il viale più bello di Milano e potrebbe essere molto più vivibile».

Vi sentite vicini al traguardo?
«La riqualificazione di corso Sempione è storia molto lunga e mi dispiace constatare che nessuno abbia mai pensato di metterci mano seriamente».

Qualche progetto negli anni era stato fatto…
«Con la giunta Albertini venne presentato un intervento molto bello, firmato da Alvaro Siza, ma costava tanto».

Perchè è passato come priorità?
«Direi più che tutto che è caduto nel dimenticatoio per distrazione politica».

Quali sono i problemi più evidenti?
«Il decoro: macchine sui passaggi alberati, marciapiedi rotti, immondizia abbandonata. E’ uno spettacolo davvero triste, un biglietto da visita non proprio bello per un viale percorso da tutte le auto in ingresso in città».

Come siete nati?
«Raccogliendo le firme per sensibilizzare il Comune».

E ci siete riusciti?
«Eravamo andati molto vicini al risultato con la giunta Pisapia, stabilendo un dialogo proficuo e costante con gli assessori Bisconti e Maran, che si erano convinti a mettere mano a corso Sempione».

Poi?
«Poi si è ripartiti da capo con l’assessore attuale Granelli che inizialmente non ci riceveva. Successivamente ha capito le nostre esigenze e abbiamo lavorato per mettere in ordine le cose, a cominciare dal tema dei parcheggi».

E ora?
«Ci avevano detto che i lavori sarebbero cominciati a gennaio, ma ora si parla dell’estate. Il nostro timore è che andando verso la fine del mandato di questa giunta possa di nuovo saltare tutto».

Non avete ricevuto rassicurazioni?
«Granelli ci aveva venduto il progetto come già approvato. Ora siamo al punto che non vogliamo più leggere annunci sui giornali, ma solo risposte certe. Ci hanno detto che i soldi ci sono e che si farà, quindi attendiamo conferme».

Siete fiduciosi?
«Personalmente resto fiduciosa, ma non c’è nulla di certo».

Che ruolo avrete in futuro con un nuovo corso Sempione?
«Ci piacerebbe trovare sponsor per realizzare una sorta di museo a cielo aperto. Questo viale, tra palazzi e verde, è ricco di storia e può diventare una destinazione fruibile dal punto di vista architettonico».


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