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20. 04. 2024 12:09

Lomellina… perché non ci ho pensato prima?

A poco più di un’ora da Milano tra risaie, castelli e borghi la primavera dà il meglio di sé

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IL PAESE DELL’ARTE OPEN AIR
Gravellona Lomellina

Di solito un paese d’arte è un luogo che in passato ha accumulato tesori artistici e architettonici. Gravellona Lomellina e la sua frazione Barbavara, hanno cominciato ad accumulare opere artistiche, i murales, nel 1992 e da allora ha dipinti, mosaici, sagome, ceramiche, oggetti del passato, arredi hanno invaso campi, strade, tetti e case, fondendo sperimentazione artistica con arte popolare.

Le cabine elettriche sono state trasformate in facce, con occhi e orecchie, sui tetti camminano figure in ferro battuto e, sui muri delle case, sono stati dipinti capolavori di grandi artisti. Inoltre, ogni anno, le prime settimane del mese di giugno, a partire dall’anno 1996, viene organizzata la Festa dell’Arte. La festa coinvolge tutto il paese, e per ogni edizione viene installata una differente opera artistica nel paese.

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LA TORRE CHE HA ISPIRATO IL CREMLINO
Il Castello di Sartirana

Realizzato alla fine del XIV secolo per volere di Gian Galeazzo Sforza, il castello di Sartirana Lomellina, nel 1500 divenne residenza nobiliare, aspetto che conserva ancora oggi. La costruzione spicca per l’imponente torre cilindrica disegnata da Ridolfo Fioravanti, colui che progettò per lo zar Ivan III la Cattedrale della Dormizione a Mosca e, pare, anche parte del Cremlino.

All’interno è presente la Pila, una grande struttura del XVII secolo utilizzata nel processo di pilatura, la pulitura dei chicchi di riso dal sottile involucro in cui sono racchiusi, fondamentale nel ciclo di lavorazione del riso. Il ciclo della pilatura rimase attivo fino alla fine degli anni Sessanta. Il Castello ospita nelle sale del piano terreno e del piano nobile, a rotazione, collezioni di pittura, scultura, grafica, fotografia, ceramica, moda argenti domestici, gioielli d’artista e vetri di Murano.

LA LEGGENDA DELL’OMBRA DEL DIAVOLO
Lomello e la sua basilica

Lomello, Laumellum ai tempi dei Romani, fu un importante centro commerciale sulle vie di comunicazione verso il Piemonte e verso i passi alpini da Pavia. Con i Longobardi Lomello consolidò il proprio ruolo commerciale. Questo borgo medievale fu residenza occasionale dei primi Re Longobardi: la tradizione colloca il matrimonio fra la regina Teodolinda e il duca di Torino Agilulfo.

Da vedere la Basilica di Santa Maria Maggiore e il Battistero di San Giovanni ad Fontes. Ci sono varie leggende intorno alla chiesa: nei primi anni 2000, viene annunciato l’avvistamento dell’ombra del Diavolo all’interno della Basilica. Un’altra leggenda riguarda la struttura portante: sembra che le colonne insieme alle volte ed alle arcate cambino di posizione. In realtà la colpa è di un curioso effetto prospettico e di apparente movimento.

TRE SPECCHI D’ACQUA NEL VERDE
Parco dei tre laghi, Gravellona Lomellina

Poco fuori il paese di Gravellona si estende l’oasi naturalistica nel Parco dei Tre Laghi, una delle più grandi aree verdi comunali del pavese. Ben 232.000 metri quadrati di verde che racchiude appunto tre specchi d’acqua: il lago della Volpera, il lago dei Pescatori e il lago delle Streghe, adibito a riserva naturale. Un posto ideale per gite all’aria aperta, passeggiate, sport all’aperto, pesca, osservazioni naturalistiche e tempo libero.

Inoltre, c’è anche una piccola fattoria con asino, galline, caprette e oche, per la gioia dei più piccoli. Un’area all’interno del parco è adibita anche a pic-nic ed è possibile anche fare grigliate (su prenotazione). Altra particolarità: il parco racchiude anche parecchie sculture giganti di dolmen e menhir e la Casetta dei libri dove è possibile prendere in prestito qualsiasi volume per una lettura immersi nel verde.

IL BORGO DEI SAVATÉN
Zavattarello

Un borgo duecentesco dominato dal castello, musei, chiese. E’ Zavattarello il cui nucleo centrale risale alla metà del XIII secolo, quando l’attività prevalente era quella dei ciabattini: infatti il nome Zavattarello deriva da “savatén”. Da vedere il Castello Dal Verme, un esempio di architettura militare, completamente costruito in pietra: una fortezza inespugnabile che ha resistito a molti assedi.

Nelle sale del Castello dal 2003 ha sede una collezione di arte contemporanea in continua crescita ed evoluzione. Da non perdere la chiesa patronale di San Paolo, già citata in alcuni scritti del 929, e l’oratorio di San Rocco risale al XIV secolo, originariamente parte di un monastero cistercense, purtroppo ora scomparso. Qui si trova conservata una statua del XVI secolo raffigurante la Madonna del Rosario con il Bambino e quindici tele della Via Crucis, attribuite alla scuola di Tintoretto.

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