«Un ri-scatto per la mia città»: l’amore per la Madonnina su Milano Good Vibes

milano good vibes
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Si dice che chi ha sempre avuto la bellezza sotto gli occhi non ne riconosca il valore. Non è sempre vero, ma per Simone (su Instagram @simon_thegraphic) è decisamente così. Pugliese di nascita e milanese d’adozione è entusiasta del capoluogo e dei suoi abitanti: non c’è un luogo in città che non immortalerebbe con la sua macchina fotografica.

Un affetto talmente forte che l’ha spinto, pochissimo tempo fa, a creare una pagina all-Milan, Milano Good Vibes, dalla grafica fresca e accattivante che rispecchia appieno la sua personalità esuberante.

Chi è Simone?
«Simone è un pugliese di 37 anni, che vive a Milano da dieci anni e che lavora nel mondo degli eventi come grafico».

Quando è iniziata la tua passione per la fotografia?
«Ho sempre apprezzato la fotografia per la sua forza comunicativa e visiva, ma mi sono avvicinato in modo concreto da un paio d’anni, per seguire la passione della persona che amo Dall’essere un semplice accompagnatore, mi sono ritrovato a scattare fotografie quasi per osmosi».

Ti definisci un fotografo…
«Curioso. Sono attento a ciò che accade intorno e non creo solo situazioni ad hoc facendo scatti mirati. Trovo che possa esserci una lettura artistica anche nei gesti comuni, basta interpretarli in modo personale e immortalarli con tagli e angolazioni differenti».

Oltre alla tua pagina personale gestisci anche la neonata Milano Good Vibes, cosa ti ha spinto a creare una pagina dedicata al capoluogo?
«Da un lato la volontà di porre un focus sulla città in cui vivo e dove posso approfondire maggiormente la mia ricerca fotografica, evitando di distrarre chi mi segue con contenuti non inerenti. Dall’altro, la voglia di riscattare Milano, che da molti è ritenuta una città non bella o non paragonabile ad altre grandi città italiane, a livello di patrimonio artistico e architettonico».

Sulla pagina troviamo scritto «È iniziato tutto con una canzone». Cosa significa?
«Il progetto di un profilo solo su Milano era nel cassetto da tempo. ma non riuscivo ad identificare un nome che fosse facile da ricordare e che suonasse bene. Con la vittoria di Mahmood all’ultimo festival di Sanremo ho iniziato ad ascoltare la sua musica e nel suo brano Milano Good Vibes ho trovato una risposta che mi è subito apparsa inequivocabile».

La pagina ha un mood grafico che definirei”happy” e ben definito: a cosa ti sei ispirato?
«Ad un trend grafico che punta all’identificazione di un “brand” tramite colori brillanti e riconoscibili. Chi scorre velocemente la home di Instagram sa che quando incontra un logo bianco su una macchia dai toni freddi ha incrociato una foto di Milano Good Vibes. L’intento è quello di risultare un profilo riconoscibile e dai toni allegri».

Per te Milano è…
«Metà del mio cuore. Milano è la città che ho imparato ad amare scavando sui suoi luoghi comuni. In primis quello che la vuole priva di storia».

Quali sono i luoghi di Milano che più ti piace fotografare?
«Tutti».

Perché?
«Milano è una fantastica miscellanea di stili, ambientazioni e scenari che danno l’impressione di cambiare luogo pur rimanendo sempre nello stesso posto».

Non originario ma vivi nel capoluogo da dieci anni: come definiresti i milanesi?
«Delle splendide persone. Ho avuto il supporto e la fiducia da parte di svariati milanesi, diventati col tempo amici sinceri che non mi hanno mai discriminato o fatto sentire ospite a casa loro. Sono dei grandi lavoratori e sanno concretizzare i loro progetti: nella mia città d’origine, purtroppo, molte parole diventano fumo e i tempi si dilatano in modo sconcertante».

Da quando sei a Milano, com’è cambiato il tuo modo di vivere?
«Ho imparato ad essere concreto. Se ho un obiettivo mi attivo affinché si realizzi. Ho abbandonato i vari “Poi lo faccio” o “Ci penserò domani”, perché inevitabilmente mi bloccavano. Ho acquisito una sana capacità di prendere le distanze da chi mi fa perdere tempo, pur conservando un animo altruista e disponibile».

Cosa cambieresti con una bacchetta magica?
«Se parliamo di Milano i trasporti, bloccherei l’accesso delle auto ai non residenti nella zona che va dal Duomo alla seconda cerchia, quella che arriva a piazzale Loreto. In più, pedonalizzerei via Montenapoleone. Potenzierei la mobilità pubblica e quella che mette al centro lo sharing. Vorrei sempre più verde, più vigilanti per le strade e multe salate per chi sporca e imbratta la città».


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