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29. 03. 2024 16:55

Adulti, sì. Ma vaccinati?

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Sentiamo spesso, anzi sempre, richiami alla responsabilità dei singoli cittadini per contrastare l’aumento dei contagi. Richiami sacrosanti, ci mancherebbe: ogni nostro comportamento diventa fondamentale. C’è però un tema, che riguarda il modo in cui si stanno muovendo le istituzioni.

Da mesi, la comunità scientifica ha indicato la necessità di una campagna vaccinale contro l’influenza molto più estesa e capillare rispetto agli anni passati. E persino uno studio del Monzino indica come il vaccino anti influenzale possa essere d’aiuto a contrastare il Covid e i suoi effetti (sul sito dell’istituto si possono consultare i risultati di questa ricerca).

Eppure in Regione Lombardia siamo in ritardo sulla campagna vaccinale e le dosi potrebbero non essere disponibili nella misura necessaria. Bambini, soggetti a rischio (e le persone che vivono in contatto stretto con loro), anziani, lavoratori della sanità, forze dell’ordine, persone che lavorano con il pubblico: basta andare in qualsiasi farmacia di Milano e chiedere al farmacista per capire che la situazione non è, per usare un eufemismo, sotto controllo.

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Bandi sbagliati o andati deserti, fatto sta che ad oggi manca la certezza che i cittadini lombardi possano accedere al vaccino tramite sistema sanitario pubblico. Molti saranno costretti a rivolgersi al privato, sperando di trovare il vaccino almeno a pagamento. In questi giorni siamo giustamente in ansia per le scuole, per capire se riusciremo a reggere oppure no.

Tanti genitori sono alle prese con i primi malanni di stagione dei più piccoli e in tanti sappiamo che i nostri figli, da qui alla prossima primavera, potrebbero dover fare più di un tampone per escludere di aver contratto il coronavirus. Se la copertura del vaccino anti influenzale fosse capillare ed estesa il più possibile, avremmo già uno strumento fondamentale per la diagnosi e per non intasare ulteriormente le strutture sanitarie. In questo clima di incertezza, per ora le risposte appaiono insufficienti.

In un contesto come quello che stiamo vivendo, sapere con certezza quale sia la situazione e quante persone potranno accedere al vaccino è fondamentale. Aspettiamo chiarimenti.

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