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25. 04. 2024 14:26

Alla Bocconi un servizio di sicurezza per accompagnare a casa gli studenti

Un servizio di accompagnamento a casa per gli studenti della Bocconi: il tema della sicurezza è sulla bocca di tutti, ma lasciando spazio a certe iniziative non si rischia di creare studenti di serie A e serie B?

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Il tema “sicurezza” tiene ormai banco da settimane a Milano. Si è trasformato in una vera e propria battaglia politica con l’opposizione che ha chiesto più volte la “testa” dell’assessore alla Sicurezza, Marco Granelli. In questo contesto c’è chi si è adoperato da sè: è il caso dell’Università Bocconi che ha messo a disposizione dei propri studenti un servizio di accompagnamento a casa nelle ore serali.

Il servizio della Bocconi crea studenti di serie A e serie B

Il servizio creato dalla Bocconi porta irrimediabilmente a porsi numerosi quesiti. Il primo è ovviamente: perchè la sicurezza è demandata ad un ente privato quando invece se ne dovrebbero occupare le istituzioni?

Nel nostro paese i corpi di polizia contano oltre 360mila unità, a cui si sommano altri 180mila militari. Un numero che sembrerebbe sufficiente alla gestione dell’ordine pubblico anche senza i famosi 500 vigili promessi dall’amministrazione Sala. A questo punto sorge un altro quesito: il rimedio alla criminalità endemica in certi quartieri non sarebbe da risolvere tramite un processo più ampio che si concretizzi in servizi efficienti e possibilità occupazionali per le fasce più disagiate?

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bocconi

Dal caso Bocconi emerge infine un altro dato di fatto. La sicurezza diventa una “merce” per cittadini di serie A e B. I bocconiani provenienti dalle famiglie agiate hanno il diritto di essere accompagnati e protetti da un servizio apposito, mentre tutti gli altri studenti sono costretti ad attraversare i cosidetti “quartieri pericolosi” a loro rischio e pericolo. Uno scenario che sembra distante anni luce da quel concetto astratto di democrazia e uguaglianza.

 

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