Cinque buoni propositi per il 2020

Tra i buoni propositi per l'anno nuovo serve che la macchina organizzativa possa lavorare a pieno regime

buoni propositi
buoni propositi

Il 2019 sarà ricordato come l’anno della conquista delle Olimpiadi invernali del 2026 con la candidatura vincente di Milano-Cortina. Ora, però, tra i buoni propositi per l’anno nuovo serve che la macchina organizzativa possa lavorare a pieno regime.

Alle Olimpiadi è connesso anche il tema del futuro stadio di Milano. La posizione di Inter e Milan, qualora fosse necessario rimarcarlo, è irremovibile: no alla riqualificazione del Meazza, sì ad un nuovo impianto sempre a San Siro.

Il Comune è altrettanto fermo: no alla demolizione dell’attuale stadio, sì ad un impianto ma senza tutto il corredo commerciale così come presentato dai club e con una rifunzionalizzazione del Meazza.

Buoni propositi, il nodo dell’autonomia

Patata bollente, insomma. Non dimentichiamo che, piaccia o non piaccia, oltre due anni fa i lombardi furono chiamati alle urne per chiedere più autonomia su alcune materie oggi di competenza statale o mista. La vittoria dei “Sì” a quel referendum non ha ancora visto gettare un seme di cambiamento.

E l’attuale presidente lombardo, Attilio Fontana, sa di giocarsi tanto su questa partita. A settembre poi, subito dopo le vacanze estive, il sindaco Giuseppe Sala annuncerà la sua decisione sulla ricandidatura a primo cittadino. Guidare Milano è ancora una tentazione fortissima.

Buoni propositi, le decisioni del centrodestra

Lo è altrettanto scendere nell’agone della politica nazionale. La scelta non è semplice. Ma da qui dipenderanno anche le decisioni del centrodestra sul profilo da opporre a Sala o a chi per lui. E poi il tema sempre centrale delle periferie e la promessa di recuperare tremila alloggi da qui a un anno e mezzo.

Auguri, infine, al consigliere comunale Alessandro Giungi, fresco di 400 sedute nell’aula di Palazzo Marino: 100% di presenze, un esempio.