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16. 04. 2024 06:27

Chi pagherà la crisi?

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I numeri restano preoccupanti. Non soltanto quelli che riguardano strettamente il crollo degli affari di molte attività della città durante i mesi di chiusura obbligata. A leggere i primi dati di questa ripartenza, non c’è stato un effetto “rimbalzo”.

 

Chi pagherà la crisi?

La fiducia resta poca, nonostante le strade siano tornate ad animarsi. I prossimi mesi rischiano di essere molto caldi per quanto riguarda gli effetti economici del coronavirus. Come sempre, ci sarà chi pagherà di più la crisi rispetto ad altri.

In primo luogo i giovani, che secondo buona parte degli studi saranno quelli più colpiti dalla disoccupazione. Aspetto non secondario, rischiamo di perdere a Milano molti studenti dal resto d’Italia. Il costo degli affitti rischia di imporsi come vero dramma sociale.

Non solo i giovani, ma anche le donne rischiano di pagare un prezzo più alto, a maggior ragione se mamme impossibilitate a conciliare lavoro e cura dei figli. C’è poi una grande parte di economia cittadina che si basa su migliaia di partite Iva, di lavoratori autonomi, di freelance, in settori che sono sotto pressione più di altri (dagli eventi alle fiere, dalle settimane a tema agli spettacoli), soggetti che sono esclusi dalle forme classiche di tutela dello Stato sociale.

Crisi, verso una possibile nuova povertà

Si affacceranno nuove povertà, che si affiancheranno alle vecchie. Si sente dire spesso che ora dobbiamo immaginare una rinascita come quella avvenuta dopo la guerra. Anche in quel caso, però, ci fu chi pagò più di altri la ricostruzione.

Le bacchette magiche non esistono: chi sostiene il contrario mente in modo spudorato e demagogico. Essere consapevoli invece di quali sono le categorie e le persone più colpite può essere il primo passo per immaginare e mettere in pratica politiche innovative, che facciano ripartire Milano con un po’ più di equità anche rispetto al recente passato.

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