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29. 03. 2024 10:57

Derby rossonero: inutile fare calcoli, serve solo “il” Milan

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Non accadeva da almeno sei anni che il Milan si trovasse all’alba della primavera con almeno un piede in Champions League. L’ultima qualificazione alla massima competizione europea, infatti, arrivò alla fine della stagione 2012/2013, con un certo Massimiliano Allegri in panchina. Allora per entrare in Champions bisognava arrivare almeno sul podio della Serie A. I rossoneri ci riuscirono all’ultimo minuto dell’ultima giornata con un gol di Philippe Mexes a Siena: terzo posto agguantato (alle spese della Fiorentina), qualificazione ottenuta e un bel gruzzolo di soldi nel bilancio del club gestito da Berlusconi-Galliani.

Il nuovo Milan targato Elliott ha la concreta possibilità di tornare nell’Europa che conta dalla porta principale, oltre che sollevare al cielo un trofeo (c’è ancora la semifinale di ritorno di Coppa Italia a San Siro contro la Lazio). L’impostazione aziendale voluta dalla proprietà di Paul Singer è più razionale rispetto ai tempi passati: la gestione da parte del fondo americano non sarà di lunghissimo termine, al massimo medio-lungo, motivo per cui è bene incrementare da subito i fatturati, rendere la rosa un patrimonio in ascesa per poi magari vendere senza averci “smenato” un euro.

Le statistiche incoraggiano. Pur con variabili molto differenti, confrontando l’attuale stagione con quella dell’ultima Champions, notiamo che dopo ventisette giornate disputate il Milan di oggi ha tre punti in più di quello di sei anni fa. Con qualche gol in meno segnato, ma anche una difesa più rocciosa. Tutto molto bello, certo, peccato che lo snodo sia proprio oggi contro quell’Inter, che ha un solo punto in meno e può nuovamente effettuare il controsorpasso.

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Senza farsi traviare dall’eliminazione dei nerazzurri dall’Europa League, quella di stasera è “la partita” cruciale anche per la banda di Luciano Spalletti. Ergo: l’atteggiamento che vedremo in campo non sarà certo paragonabile alla mollezza registrata giovedì sera contro i tedeschi dell’Eintracht Francoforte.

Il Milan, dunque, non deve fare calcoli. Inutile star qui a sperare in quello che magari non faranno gli avversari. Il Milan di Rino Gattuso deve fare il Milan di Rino Gattuso. Una squadra che ha cambiato radicalmente pelle rispetto all’anno scorso e pure rispetto a sei mesi fa. Oggi ci sono grinta, tecnica e schemi consolidati. Prima c’era l’evanescente Gonzalo Higuain, oggi c’è un cecchino (anzi, un pistolero) come Kris Piatek.

E, nel frattempo, è emerso Bakayoko, è cresciuto Calabria, è tornato Conti, si è affacciato al campionato italiano Paquetá. Insomma, sembra un altro mondo se ripensiamo allo scorso ottobre, quando la differenza con l’Inter fu “solo” un’uscita a vuoto di Gigio Donnarumma ben sfruttata da Mauro Icardi nei minuti di recupero. A proposito dell’ex capitano dell’Inter, è bene attendere davvero fino alle 20.30 per assicurarsi che starà fuori dall’arena di San Siro. Ogni sorpresa – nel mezzo di una delle più incredibili vicende calcistiche degli ultimi anni – non dovrebbe nemmeno sorprendere…


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