Dalle elezioni regionali del 2018 sembra passato un secolo. La Lombardia è stata la Regione più colpita dalla pandemia. Il suo carico di sofferenze ha drammaticamente messo sotto gli occhi di tutti, più ancora che in altre Regioni, le falle di un sistema sanitario costruito su grandi ospedali poco collegati con i territori. Allo stesso tempo l’emergenza ha evidenziato la straordinaria capacità dei lombardi di rimboccarsi le maniche e di trovare risposte efficaci ai problemi. In tutto questo l’aver portato a casa le Olimpiadi di Milano-Cortina rappresenta un’indubbia conferma dell’appeal che il “modello Lombardia” riscuote anche all’estero.
Nessun confronto diretto per le prossime elezioni regionali in Lombardia previste per il 12 e 13 febbraio
Luci e ombre, dunque, sui quali gli elettori il 12 e il 13 febbraio sono chiamati a scegliere. Da una parte per queste elezioni regionali c’è il Governatore in carica, il leghista Attilio Fontana, uscito indenne dall’inchiesta “camici bianchi”. Dall’altra, dopo il fallito tentativo di creare un ticket tra i due, troviamo l’ex vicepresidente della Regione e assessora al Welfare – ora rappresentante del Terzo Polo – Letizia Moratti, che ha avuto il merito di gestire bene la seconda parte dell’emergenza sanitaria, e Piefrancesco Majorino che, nonostante la profonda crisi del PD, unito al M5S prova a dare una spallata al blocco di potere di centrodestra che governa il Pirellone da oltre 20 anni.
Con la campagna elettorale agli sgoccioli, dispiace che, con molta probabilità, gli elettori lombardi non avranno la possibilità di assistere a un confronto diretto fra i tre candidati per le prossime elezioni regionali. In tutto questo resta l’annosa questione delle scuole sede di seggio elettorale, molte delle quali in questo caso resteranno chiuse dal pomeriggio del 10 a tutto martedì 14 febbraio. Follia.
