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20. 04. 2024 12:59

Il caso Nahum: troppi simbolismi e poca realtà

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L’ultimo argomento di discussione in città è stato segnato dalla trovata di un consigliere comunale del Pd, Daniele Nahum, che ha deciso – per protestare contro il proibizionismo – di fumarsi una canna davanti a Palazzo Marino.

Niente di così innovativo, lo faceva già Pannella anni fa e in contesti molto diversi. Immediata la reazione della destra che sempre davanti alla sede del Comune ha manifestato contro le droghe (come se poi ci fosse qualcuno favorevole). Queste iniziative, che poco hanno a che vedere con i temi dell’amministrazione comunale, sono diventate la cifra della politica locale. Sempre più mozioni simboliche presentate in Consiglio, sempre più prese di posizione politiche generali. Dimenticandosi forse che ci sarebbe tanto da discutere sui temi cittadini.

Il caso Nahum, una conseguenza delle vecchie riforme

palazzo marino

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Questo è anche il risultato delle riforme elettorali degli anni 90 che hanno svuotato definitivamente di senso e importanza il ruolo dei consiglieri comunali, che si vedono quindi costretti a ricercare momenti di visibilità in ogni modo possibile. Il poter fare le cose è rimasto prerogativa del sindaco e della Giunta («È la Giunta che conta», come diceva il Terzo Segreto di Satira in un famoso video). Però se i consiglieri facessero meno “show” e raccogliessero più segnalazioni dai cittadini, se si facessero davvero portavoce e tramiti dei piccoli grandi problemi che attraversano la città, forse avremmo una politica cittadina più ancorata alla realtà.

Pare ormai, invece, che sia una rincorsa a rivendicare i propri simboli, le proprie bandiere, le proprie targhe modificate. Come se un sentimentalismo irrefrenabile abbia preso il posto di quella cosa noiosa, che necessita studio, approfondimento, riunioni infinite su tombini e marciapiedi da rifare: in sintesi, la politica locale. Nei prossimi mesi, per esempio, verificheremo con mano le conseguenze della guerra in Ucraina nella nostra vita quotidiana, soprattutto nella vita di città come Milano. Ci sarà bisogno di più realtà e meno spettacolo.

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