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26. 04. 2024 00:50

Il grido del popolo dei rider

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C’è un popolo che chiede ancora di essere ascoltato. E lo fa ormai da settimane con manifestazioni spontanee in città. Sono i rider che ormai sfilato in bicicletta per Milano con lo slogan “Senza diritti il servizio non è garantito”.

 

La protesta dei rider

Anche venerdì scorso i lavoratori si sono ritrovati in centro, attraversando corso Buenos Aires con le biciclette, per rivendicare i propri diritti, chiedere più tutele sul lavoro e per protestare contro il divieto di salire a bordo dei convogli di Trenord con la propria bici. Intanto Uber Italy è indagata nell’inchiesta di Milano per il caporalato sui rider.

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L’inchiesta arriverà a chiusura nelle prossime settimane, mentre per il 22 ottobre è fissata un’udienza, davanti al collegio presieduto da Fabio Roia, per la discussione sulla misura di prevenzione del commissariamento. Nel frattempo, i rider del servizio Uber Eats continuano a lavorare, ma ora a controllare “i modelli di gestione” della filiale italiana del gruppo americano, per evitare forme di sfruttamento dei lavoratori, c’è l’amministratore giudiziario Cesare Meroni nominato dal Tribunale di Milano.

Rider, il caso Uber

Stando al provvedimento di commissariamento, Uber era “pienamente consapevole della situazione di sfruttamento” dei rider pagati “3 euro l’ora” e “puniti” anche togliendo loro le mance e parte dei compensi. Consapevolezza dimostrata, come scritto nelle 60 pagine del decreto, da conversazioni e chat tra i titolari delle due società e alcuni manager di Uber (cinque i nomi riportati nell’atto), tutti indagati per “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro”.

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