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19. 04. 2024 17:20

Milano esige rispetto: lo schiaffo dei “gilet arancioni” non resti impunito

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E’ la domenica delle identificazioni e delle denunce per la manifestazione messa in scena ieri in piazza Duomo con il movimento dei “gilet arancioni“. Una pagina vergognosa che ha segnato una prima sconfitta della cosiddetta “Fase 2”, quella che sta chiedendo ancora sacrifici a tutti e che vede la stragrande maggioranza dei milanesi minuziosamente rispettosi delle disposizioni.

Mascherine. Ieri, invece, abbiamo visto una piazza affollata di gente senza mascherine (che ricordiamo essere un obbligo disposto almeno fino al 14 giugno anche all’aperto, in Lombardia) perché d’altronde l’agitatore di quella folla, il generale a riposo dei carabinieri, Antonio Pappalardo, ha voluto raccontare che «il virus non esiste». Opinioni, per carità, che, però, si trasformano un pugno dritto nello stomaco, ad esempio, di quei bar e ristoranti che negli ultimi giorni si sono visti negare la possibilità di vendere bevande d’asporto dopo le 19.00 proprio per non rischiare pericolosi assembramenti.

Risposta. E’ stato un atto di irresponsabilità alla faccia dei milanesi e delle istituzioni. Uno schiaffo a quella Milano che esige rispetto e, di conseguenza, una presa di posizione forte da parte di chi da quasi tre mesi vigila quotidianamente sui nostri spostamenti, sulle nostre abitudini e sui nostri costumi. Altrimenti, che sia un “liberi tutti”. Ma proprio per tutti.

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